Parco del Sole, è sparita  la mappa degli ipovedenti 

Nel complesso a ridosso della basilica di Collemaggio bancali di legno abbandonati Casetta degli alpini ancora con il tetto sfondato, abbattute le recinzioni dell’edificio

L’AQUILA. La musica è finita. Gli amici se ne vanno. Dal prato color marrone di Collemaggio alla mappa per gli ipovedenti – prima danneggiata dai vandali e poi sparita del tutto, in attesa dell’auspicata ricollocazione (due anni fa fu spaccata, ora non è più al suo posto) – passando per il tetto sfondato della casetta degli alpini, che si appresta a convogliare al suo interno le acque delle prime piogge autunnali, fino ai bancali di legno abbandonati con lo sfondo dell’Amphisculpture di Beverly Pepper. Per non parlare delle recinzioni arrugginite e abbattute a ridosso della casetta stessa. La cartolina post-Perdonanza dell’area verde a ridosso della basilica di Collemaggio appare quantomeno da rivedere.
LA CITTÀ CHE NON VA. L’importante supporto informativo che permette la fruizione della zona attraverso i sistemi di lettura specifici è il biglietto da visita per chi entra nel parco del Sole restaurato grazie ai due milioni di Eni. E neppure lo sbarco delle nuove telecamere per «accrescere la percezione della sicurezza», inaugurate nello scorso mese di febbraio (52 quelle accese in tutta la città, che ne aveva già 121, 31 delle quali soltanto nell’area di Collemaggio) riesce a infrenare il fenomeno degli atti vandalici, sul quale il Comune è al lavoro, come assicurato al Centro dall’assessore alla sicurezza urbana Fabrizio Taranta in un articolo pubblicato ieri. La maggior parte degli occhi elettronici della nuova “infornata” è stata dislocata proprio all’interno del Parco del Sole. Tra breve, nell’area verde, sarà anche inaugurata una ludoteca pubblica realizzata all’interno dell’ex serra. Altri 14 dispositivi sono puntati da varie angolature su piazza Duomo, cinque su piazza Regina Margherita e gli ultimi due su piazza Santa Maria Paganica.
IL NODO DELLA MANUTENZIONE. Se si eccettua l’utilizzo di una parte del Parco per le confessioni all’aperto che sono state effettuate nel corso delle 24 ore del Giubileo aquilano, la vasta area verde è rimasta sostanzialmente ai margini dell’evento celestiniano. Lo testimoniano le immagini scattate all’interno del Parco del Sole, che documentano una situazione di abbandono che contrasta con le luci psichedeliche che hanno accompagnato l’evento celestiniano che si è svolto appena a pochi metri di distanza. All’occhio del visitatore che si addentra nel Parco del Sole si presentano, nell’ordine: a sinistra scendendo il campo da tennis con la rete sfondata e agganciata alla meno peggio; la casetta degli alpini ancora in attesa di restauro e tuttora interdetta all’accesso del pubblico mediante alcune transenne che, però, sono state scaraventate a terra; numerosi bancali di legno ormai marcito abbandonati lungo tutta la cavea dell’Amphisculpture della scomparsa archistar Pepper. La passeggiata nel Parco si conclude, dietro all’enorme palcoscenico, con la vista dei ruderi (anche in questo caso transennati, con il segno lasciato due anni fa dalle tessitrici di Mettiamoci una pezza, dai colori ormai quasi del tutto sbiaditi) che introducono al percorso attrezzato per la ginnastica. Qua e là qualche fontanella che offre anche la possibilità di fare il pediluvio e la consueta erba alta che non manca mai.
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