Sulmona, multata dalla Finanza dece assumere il padre 84enne

Negoziante di confetti costretta a regolarizzare il pensionato sorpreso a servire clienti

SULMONA. Costretta ad assumere il padre di 84 anni. Perché la Finanza ha sorpreso il pensionato a emettere uno scontrino a un cliente che aveva acquistato prodotti nel negozio della figlia. Non guardano in faccia a nessuno le Fiamme gialle di Sulmona che per combattere la piaga del lavoro nero stanno passando al setaccio tutte le attività commerciali della città.

E a fare le spese della particolare attività dimostrata negli ultimi mesi dalla Finanza è stato un negozio di confetti di corso Ovidio. Un piccolo negozio a conduzione familiare gestito da una giovane di Sulmona.

Dove il padre, che in precedenza nello stesso negozio aveva cresciuto i suoi figli vendendo bombole di gas ed elettrodomestici, forse per combattere la solitudine o per sentirsi ancora utile e importante, vi si recava tutti i giorni a fare compagnia alla figlia.

E in alcune occasioni, quando la giovane si assentava per fare la spesa o per recarsi in banca per i pagamenti, la sostituiva nel negozio servendo anche i clienti. Fino a quando, l'altro giorno, sono entrati nel negozio gli uomini della Finanza di Sulmona, proprio nel momento in cui stava battendo uno scontrino sul registratore di cassa.

«Mi ero allontanata un attimo per sbrigare alcune urgenze», racconta la figlia con un pizzico di rammarico per quanto accaduto nel negozio, «e sarei tornata in negozio da lì ad alcuni minuti, come ho sempre fatto. Ma al mio ritorno ho trovato la sorpresa, con i finanzieri che mi stavano aspettando per contestarmi il fatto che mio padre stava servendo i clienti come un qualsiasi bravo commesso, pur non potendolo fare».

Naturalmente l'anziano non era registrato né sul libro paga né come gestore del negozio, così i finanzieri non hanno potuto far altro che prendere carta e penna e contestare la violazione alla commerciante, elevando una contravvenzione per la mancata assunzione del congiunto.

A quel punto, consapevole che la legge va rispettata e le sanzioni pagate, la giovane commerciante non ha potuto far altro che mettere in regola l'anziano padre.

L'ha assunto con un contratto a ore in modo che potrà sostituirla ogni volta che lei sarà costretta ad assentarsi dal negozio di corso Ovidio.

«Certo avrei preferito dare lavoro a uno dei tanti giovani disoccupati per consentirgli di guadagnare qualche euro», aggiunge la commerciante sulmonese, «ma con i tempi che corrono, e con le tasse da pagare che aumentano ogni giorno di più, anche per un'attività piccola come la mia, tutto questo non è possibile perché non si riesce più ad andare avanti. Così ho dovuto mettere in regola mio padre che in questo modo potrà sostituirmi ogni volta che mi assenterò dal negozio».

E ora per il padre, che fino all'arrivo delle Fiamme gialle si recava nel piccolo negozio di confetti per combattere la noia e addolcire le sue giornate da pensionato, dovrà prendere l'impegno rispettando gli orari di lavoro.

L'assunzione impone anche per lui il rispetto delle regole.

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