Contributi fino a 700 euro per le famiglie in difficoltà 

La giunta stanzia 50mila euro per i nuovi poveri “figli” dell’emergenza sanitaria Si tratta di un sostegno per pagare bollette, rette scolastiche e beni alimentari 

PESCARA. Arrivano i contributi per le famiglie che si trovano in difficoltà economiche dopo il lockdown. Ieri la giunta comunale ha esaminato una delibera, presentata dall’assessore all’ascolto del disagio sociale Nicoletta Di Nisio e stilata dal dirigente Marco Molisani, che prevede uno stanziamento di 50mila euro per aiutare i cittadini con problemi a pagare ogni mese le spese.
Si tratta, in realtà, di fondi destinati precedentemente al progetto «Mi impegno per Pescara», che risulta di fatto un duplicato dei Progetti utili alla collettività riservati ai percettori del reddito di cittadinanza. I soldi, quindi, verranno dirottati verso un altro progetto, chiamato «Una mano tesa», con l’obiettivo di supportare i cittadini a superare il disagio economico causato dal lungo periodo di lockdown. Secondo l’amministrazione comunale, sarebbero circa 200 i nuovi poveri che, in conseguenza del lockdown, a partire da giugno scorso hanno richieste agli uffici dell’ente qualche forma di sostegno economico. L’intervento consisterà nell’erogazione di un contributo alle persone che sono state maggiormente colpite dall’emergenza coronavirus, «dando priorità», viene spiegato dall’ente, «ai cosiddetti nuovi utenti dei servizi sociali, coloro cioè che, in conseguenza dello stato di emergenza, per la prima volta sono entrati in contatto con i servizi sociali del Comune, oltre a coloro che quest’anno hanno beneficiato di un sostegno economico nell’ambito del Pronto intervento sociale».
L’erogazione del sostegno economico avverrà sempre utilizzando la procedura del Pronto intervento sociale. Il contributo annuo dovrebbe arrivare fino ad un massimo di 700 euro per ogni famiglia, con riferimento a spese sostenute e/o maturate nel periodo di emergenza Covid, comunque comprese nel periodo tra gennaio e giugno scorsi.
Gli interessati, inoltre, dovranno essere in possesso di reddito Isee non superiore a 8.000 euro. Il contributo servirà per le spese di beni alimentari, bollette, rette scolastiche, vestiario. Saranno individuati dei punti di ascolto, in collaborazione con la Caritas, per dare informazioni e aiutare a compilare le domande.
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