il Commissario ater

Costanzi: «La legge è chiara, non si può dichiarare il falso»

PESCARA. «Ci siamo attenuti a ciò che stabilisce la legge». Così, il commissario dell’Ater Paolo Costanzi replica alle critiche dei sindacati Cgil e Sunia, in merito alle richieste dei canoni...

PESCARA. «Ci siamo attenuti a ciò che stabilisce la legge». Così, il commissario dell’Ater Paolo Costanzi replica alle critiche dei sindacati Cgil e Sunia, in merito alle richieste dei canoni arretrati a 437 inquilini con importi superiori a 5mila euro. Il manager dell’azienda, che gestisce le case di edilizia residenziale pubblica, precisa che questa operazione non poteva essere evitata. «Non si può dichiarare il falso», dice riferendosi ad alcuni inquilini che per continuare a pagare canoni di affitto sociali, pari a 14,70 euro, non hanno segnalato all’Ater di essere proprietari di porzioni di terreno o fabbricati per non vedersi aumentare gli affitti, calcolati in base ai redditi. «I canoni devono essere pagati in base alla situazione patrimoniale effettiva», fa presente il commissario, «invece, qualcuno si è dimenticato di segnalare qualche proprietà».

Per quanto riguarda la legge che, secondo il Sunia, escluderebbe dal ricalcolo del canone arretrato i proprietari di immobili con rendite catastali inferiori a 100 euro, il commissario dà torto al sindacato. «La legge esenta dal ricalcolo solo i canoni futuri, quelli cioè applicati dall’entrata in vigore delle norme», avverte Costanzi, «ma non esclude il passato». In pratica, chi ha proprietà con una rendita inferiore a 100 euro continuerà a pagare il canone sociale ridotto per il futuro, ma per il passato l’affitto sarà pieno. In base a questa interpretazione, l’Ater ha quindi provveduto a ricalcolare i canoni arretrati degli ultimi dieci anni, con importi maggiorati.

Secondo quanto riferito dal commissario, la maggior parte degli assegnatari si sarebbe già messa in regola pagando quanto richiesto dall’Ater. Mancherebbero circa 60 famiglie, cui l’azienda ha proposto di dilazionare il debito fino a 48 rate mensili.(a.ben.)

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