in tribunale

Crac Pescara calcio, condannato l'ex presidente Lisi

Al processo abbreviato il giudice gli infligge un anno e 4 mesi per bancarotta, rinviati a giudizio Pincione e i fratelli Soglia, assolti i vertici della Caripe per i quali il pm aveva chiesto la condanna a 2 anni

PESCARA. Una condanna, tre rinvii a giudizio e tre assoluzioni per il crac del Pescara Calcio. Il giudice per le udienze preliminari Maria Carla Sacco ha condannato a un anno e 4 mesi Nicola Lisi, ex presidente del cda del Pescara Calcio, e rinviati a giudizio gli ex presidenti Massimiliano Pincione e Gerardo Soglia e l'ex vice presidente Francesco Soglia (fratello di Gerardo). Per loro, il processo comincerà a gennaio 2016.

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Tutti i vertici della Caripe, che come Lisi avevano richiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, sono stati invece assolti con formula piena. Nello specifico il giudice Sacco ha assolto l'ex direttore generale della Caripe Dario Mancini, assistito dall' avvocato Silvia Tortorella, l'ex vice direttore generale dell'istituto di credito, Franco Coccioli, difeso dall'avvocato Giuliano Milia e l'ex presidente della banca, Tonino Di Berardino, assistito dall'avvocato Augusto La Morgia. Il pubblico ministero Barbara Del Bono aveva chiesto 4 anni per Nicola Lisi e due anni a testa per gli ex vertici della Caripe. Le accuse, a vario titolo, sono di bancarotta e bancarotta fraudolenta. Il crac del Pescara Calcio risale al 19 dicembre 2008, quando venne dichiarato fallito, con un passivo di circa 17 milioni di euro. Il 20 gennaio dell'anno successivo, la società venne rilevata all'asta da una cordata di imprenditori locali, che diede vita alla Delfino Pescara Srl.