Morosini, acquisite cartelle cliniche a Udine e Bologna Perizia sui due defibrillatori

Non si fermano neanche nel fine settimana le indafgini della Digos di Pescara sul calciatore morto sabato scorso dopo un malore in campo allo stadio Adriatico

PESCARA. Prosegue l'attività della Digos di Pescara, coordinata da Laila Di Giulio, relativa all'indagine sulla morte del centrocampista del Livorno Piermario Morosini. Il pm titolare dell'inchiesta, Valentina D'Agostino, ha chiesto una perizia su due defibrillatori e disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche del giocatore nelle sedi dell'Udinese e del Bologna.

Al centro dell'inchiesta restano sempre i due defibrillatori: quello portato in campo da un volontario della Croce rossa e quello sull'ambulanza del 118. Per questo è stata disposta una perizia tecnica sui due strumenti. Gli investigatori stanno valutando anche una serie di testimonianze per ricostruire cosa è successo in campo, documenti vari e le cartelle cliniche del giocatore.

Proprio su questo fronte un primo passo è stato fatto mercoledì scorso. La Digos della questura di Udine, su delega della procura di Pescara, ha acquisito la cartella clinica dell'ex giocatore dell'Udinese, Pier Mario Morosini. I poliziotti si sono recati presso la sede della società bianconera, hanno notificato l'atto di sequestro, una sorta di atto dovuto, e con la collaborazione degli uffici hanno acquisito tutta la documentazione medica relativa al giocatore. Alla fine sono usciti con tutto l'incartamento sanitario del giocatore, esami per l'idoneità sportiva, radiografie e altri documenti sanitari. Il materiale è relativo a tre-quattro anni, dal 2005 in poi. Il provvedimento prevedeva l'acquisizione anche della documentazione sanitaria presso il Livorno calcio.

La Digos, sempre su delega della procura di Pescara, è stata in mattinata anche al centro tecnico di Casteldebole del Bologna Calcio. Nella stagione 2006-2007 Morosini aveva infatti giocato nei rossoblù, in serie B. Gli agenti hanno incontrato il medico sociale Giovanbattista Sisca, e con la sua collaborazione si sono fatti consegnare l'incartamento sanitario del giocatore.

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