Morosini, l'ambulanza bloccata allo stadioIl sindaco: vigile autosospeso. Ma è in ferie

Il 7 maggio processo interno per l'ufficiale che ha bloccato l'ambulanza allo stadio

PESCARA. «La sua responsabilità è chiara, chi sbaglia paghi: se l'aspetta una nazione intera». Il sindaco Mascia annuncia così, in un'affollatissima conferenza stampa, l'avvio del procedimento disciplinare nei confronti del vigile che sabato ha ostruito con l'auto di servizio il passaggio dell'ambulanza sul campo di gioco dove stava morendo Morosini.

Fa presto il sindaco, dopo il clamore mediatico e il grave danno di immagine per la città scatenato dall'ambulanza bloccata dall'auto dei vigili urbani, a dire che l'ufficiale si è assunto tutte le sue responsabilità, al punto da autosospendersi dal servizio in attesa dell'esito del procedimento previsto il 7 maggio, quando il collegio disciplinare deciderà sull'entità della sua «punizione», da 11 giorni a 6 mesi non retribuiti di sospensione.

VIGILE IN FERIE.
Fa presto ma in realtà l'istituto dell'autosospensione non è contemplato e l'ufficiale sta semplicemente usufruendo, fino al 25 aprile, delle ferie arretrate relative al 2011, ferie che avrebbe dovuto comunque smaltire entro questo mese. Dunque, nessuna ammissione di colpa da parte del vigile che, consapevole della grave leggerezza, non ci sta però a passare per il capro espiatorio «di una nazione intera» prima ancora che l'autopsia e l'inchiesta della Procura facciano chiarezza su quello che è realmente avvenuto alle 15,30 di sabato pomeriggio allo stadio Adriatico.

LA RELAZIONE.
Per ora, in attesa di conoscere l'esito del contraddittorio che l'ufficiale avvierà assistito dai suoi avvocati, e che si concluderà il 7 maggio con la decisione del collegio disciplinare composto dal direttore generale del Comune Stefano Ilari e dai dirigenti della Polizia municipale e del Personale, il comandante Carlo Maggitti e Gabriella Pollio, c'è la relazione di servizio del vigile urbano.

«Ha ammesso tutta la propria responsabilità per questo atto superficiale», riferisce Mascia, «atto determinato dal fatto che l'area Maratona era occupata da molte altre auto delle forze dell'ordine e l'ufficiale, in servizio come referente del Gos per la polizia municipale, aveva necessità di raggiungere la sala operativa in Tribuna per coordinarsi per il fine partita e per quella del giorno successivo, con il Giulianova che giocava all'Adriatico. Quando ha percepito la gravità di quello che stava accadendo, non immediatamente perchè mentre il calciatore si accasciava a terra lui si trovava in corridoio, ha cercato di raggiungere il piazzale, ma l'ascensore era occupato e i gradini intralciati, ed è arrivato un istante dopo l'avvenuta rimozione della Croma per far passare l'ambulanza».

IL PROCEDIMENTO.
«È chiara la sua responsabilità», commenta il sindaco, «e per questo, come annunciato subito dopo la morte del calciatore, abbiamo attivato il procedimento amministrativo per la violazione dell'articolo 18 che disciplina le modalità di comportamento degli 870 dipendenti comunali. Se nel corso dell'attività giudiziaria dovessero emergere profili diversi, con un nesso tra il ritardo dell'ambulanza e il decesso dello sfortunato giocatore, l'ufficiale rischierebbe addirittura il licenziamento». Ma è uno scenario che Mascia tende ad escludere: «Se i soccorsi sono stati tempestivi, come io ritengo, nonostante la vicenda dell'ambulanza sia riprovevole, non si può far gravare la morte di Morosini in capo a chi sta vivendo in maniera drammatica tutta questa vicenda».

GOS INEFFICIENTE.
Piuttosto, il sindaco rivela di aver già contattato il prefetto «affinchè convochi una riunione urgente con tutti coloro che partecipano al Gos, per fare il punto su quello che non ha funzionato. Tenendo presente», ribasce Mascia, «che il Comune prima, durante e dopo la partita non ha competenze sullo stadio».

L'APPELLO.
E infine, in riferimento alla serie «di spiacevoli messaggi mail» arrivati contro i vigili urbani in questi giorni, Mascia afferma: «È vero, dalle forze dell'ordine ci si aspetta un atteggiamento esemplare e purtroppo così non è stato, ma io faccio un appello al recupero della credibilità di chi lavora onestamente, un appello a non criminalizzare chi indossa la divisa in nome di questa città. È chiaro che vengono identificati come quelli che fanno le multe, ma i vigili hanno un compito difficile che ognuno interpreta secondo la propria sensibilità».

IL COMANDANTE.
La conferenza stampa a cui il comandante della polizia municipale non ha partecipato si chiude proprio con una domanda sulle eventuali dimissioni del colonnello Carlo Maggitti. Domanda a cui il sindaco risponde secco: «Se non vengono accertati relativi ai metodi di organizzazione e lavoro, non mi aspetto le dimissioni del comandante».

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