Pineta, la ricrescita è a rischio: «Trattori sulle nuove piantine»

La denuncia del M5S: buona parte della rigenerazione potrebbe essere persa, serve un direttore Non rispettate le indicazioni degli esperti. L’assessore Orta: «Faremo rinascere il polmone verde»
PESCARA. La possibilità di aver perso buona parte della rigenerazione naturale della Pineta Dannunziana durante l’esbosco effettuato nel comparto 5, ossia la parte più colpita dall’incendio del 1° agosto 2021, diviene un rischio reale, secondo quanto emerso nel corso della commissione Controllo e garanzia, tornata a riunirsi lunedì mattina con l’audizione del responsabile unico del procedimento Elvio Di Paolo. A riferirlo è il consigliere Paolo Sola (M5S), che l’ha presieduta, e che ribadisce «la necessità di un comitato di gestione e di un direttore per la pineta».
Tra i presenti in commissione l’assessore al Verde Cristian Orta: «Sono cambiate le condizioni climatiche, quindi anche il modo di intervenire all’interno del comparto 5. Ecco perché non tutte le indicazioni date dagli esperti sono state seguite. Tuttavia questa amministrazione, così come ribadito più volte, intende preservare e far rinascere il polmone verde della città, quindi seguirò con attenzione questo percorso».
«Nelle scorse settimane gli esperti incaricati dal Comune all’indomani del rogo del 2021, quindi Nevio Savini, Dario Febbo e Gianfranco Pirone, avevano paventato il pericolo che la rigenerazione naturale fosse stata compromessa a causa di interventi sbrigativi e superficiali, e durante la seduta di lunedì tali preoccupazioni sono risultate fondate», spiega Sola. In pratica, molte delle raccomandazioni fornite dal tavolo tecnico sono state disattese da chi ha svolto gli interventi. Non è possibile fare una quantificazione del danno, fa sapere Sola, perché è mancato un monitoraggio sia nella fase iniziale che in quella successiva agli interventi.
In commissione sarebbe dovuto essere presente anche il direttore dei lavori Giuseppe Farina, che però non ha partecipato.
Tra le attività mancanti, l’irrigazione durante l’estate 2022 per sostenere la rinascita delle plantule e una particolare attenzione nell’abbattimento degli alberi bruciati. Inoltre la nuova vegetazione spontanea sarebbe stata compromessa dall’utilizzo di mezzi cingolati durante le fasi di esbosco. «Un patrimonio così importante come la Pineta Dannunziana non può più prescindere da un Comitato di gestione e da un direttore della riserva, figure obbligatorie per legge fin dal 2020 e mai nominate, nonostante ci sia un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle in tal senso, approvato in consiglio comunale nel 2022, e che oggi avrebbe evitato questo scempio. Il futuro della nostra riserva ha bisogno di una regia competente e libera dalla politica», aggiunge Sola.
Un’interrogazione sull’argomento sarà discussa dalla consigliera Simona Barba (Avs-Radici in Comune) nella seduta consiliare di oggi; la consigliera Caterina Artese (Pettinari Sindaco) ne presenterà un’altra sulla distruzione del pino d’Aleppo nella riserva.