FARINDOLA

Rigopiano, a novembre la bonifica delle macerie 

Annuncio della Regione 8 mesi dopo la tragedia: lavori con procedure d’urgenza. D’Alfonso: vogliamo dare un futuro a Farindola, investimenti anche per le strade

FARINDOLA. Sarà bonificata entro il mese di novembre l’area dell’hotel Rigopiano di Farindola che, il 18 gennaio scorso, è stato spazzato da via una valanga diventando una tomba per 29 persone tra clienti e dipendenti del resort. A distanza di oltre 8 mesi dalla tragedia, quando una mole di 120 mila tonnellate di neve, alberi e rocce, si è staccata dal monte Siella sbriciolando l’albergo, ieri si è parlato di come e quando rimuovere le macerie. La bonifica è stata al centro di una riunione tecnica che si è svolta ieri pomeriggio nella sede di Pescara della Regione Abruzzo e convocata dal presidente Luciano D’Alfonso «per avviare le procedure amministrative per i lavori di bonifica del territorio di Rigopiano».
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della prefettura, del Comune di Farindola, della Provincia di Pescara, dep Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, del Consorzio di Bonifica Centro, dell’Arap e dell’Arta. Secondo le stime dei tecnici del Comune di Farindola, che ha provveduto a incaricare una ditta per i lavori di smaltimento delle macerie e del legnatico, si legge in una nota della Regione, «l’area da bonificare è complessivamente di 8 ettari».
Il Comune, essendo stato inserito nel cratere sismico, potrà ricorrere a procedure speciali per lo smaltimento delle macerie e accelerare così i tempi di bonifica. «È stata una mia precisa indicazione quella di inserire il Comune di Farindola nel cratere sismico», ha ricordato D’Alfonso, «per sostenere la comunità farindolese dopo questa tragedia che rimarrà indelebile. In seconda battuta», ha aggiunto, «il mio obiettivo è dare a quei luoghi simbolo della montagna vestina un futuro».
Nelle procedure di bonifica, dice la Regione, «saranno coinvolti anche i rappresenti del comitato delle vittime di Rigopiano». D’Alfonso si è impegnato anche «a individuare nuovi fondi necessari a garantire il miglioramento degli assi viari della zona: riqualificazione del manto stradale delle provinciali Rigopiano-Castelli e Rigopiano-Farindola-Montebello-Penne». La strada provinciale tra Rigopiano e Vado di Sole località, che segna il confine con il versante aquilano, a due chilometri di distanza dall’albergo distrutto, è stata riaperta il 3 agosto scorso dopo la rimozione dei detriti. Per frenare il turismo macabro, il Comune di Farindola ha disposto un divieto di bivacchi e pic-nic il 28 agosto scorso. Troppo tardi secondo i familiari delle vittime: «Non serviva un’ordinanza per capire che a Rigopiano ci si può andare, ma solo per pregare per i nostri cari, portando a quel luogo, per noi sacro, il dovuto rispetto».
Ettore Romagnoli
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