Tagli a sanità privata 140 dipendenti rischiano il posto

Denuncia del sindacato Fials: ridotti i pazienti accreditati tra due mesi pericolo licenziamenti per medici e infermieri

PESCARA. Cento posti di lavoro a rischio tra medici, infermieri e personale amministrativo, soltanto alla clinica Villa Serena di Città Sant’Angelo, altri 40 alla casa di cura Pierangeli nel centro di Pescara. Sono questi i dati del sindacato della sanità Fials che parla di «pericolo licenziamenti» nella sanità privata pescarese: «Sono numeri provvisori», spiega il segretario provinciale Gabriele Pasqualone, «ma è certo che, dopo i tagli assestati dalla Regione Abruzzo e l’ultima sforbiciata fatta dal governo, c’è il rischio di un’emorragia di posti di lavoro a partire dal primo gennaio 2013, mancano soltanto 2 mesi. Noi», avverte Pasqualone, «siamo pronti a mobilitarci e a scendere in piazza per difendere i lavoratori perché, qui, si fanno tagli indiscriminati a strutture sanitarie già massacrate e che, invece, potrebbero rendere ancora di più alla nostra sanità».

Protesta contro i tagli. Riduzione dei posti letto accreditati e contrazione dei budget a disposizione della Asl: per la Fials, sono queste le molle che potrebbero portare agli esuberi. Il sindacato spiega: «La spending review varata dal governo definisce le regole del raggiungimento della soglia massima di 3,7 posti letto accreditati ogni mille abitanti e di un taglio del budget sui contratti in essere tra Regione e strutture private nella misura dello 0,5 per cento nel 2012, 1 per cento nel 2013, 1,5 nel 2014 e 2 nel 2015. La Regione Abruzzo», afferma Pasqualone, «inspiegabilmente sta imponendo una riduzione del budget assegnato alle cliniche del 9,9 per cento nel 2012 fino ad arrivare a un totale del 15 in 4 anni con una conseguente diminuzione dei posti letto attuali ben al di sotto della soglia nazionale di 3,7 per mille abitanti in una regione che ne conta appena 3,4». Secondo il sindacato, i conti non tornano.

Medici e infermieri. La Fials dice che, secondo l’Aiop, l’associazione che raggruppa le cliniche private presieduta da Concetta Petruzzi, «le conseguenze dei tagli imposti in Abruzzo sono quantificate in 260 esuberi tra medici, infermieri, personale ausiliario e amministrativo». Il cuore del problema riguarda Pescara: «Ma i tagli, oltre ai licenziamenti, produrrano un danno per la nostra sanità», osserva Pasqualone, «perché si abbatteranno su strutture in grado di fare mobilità attiva. Ricordo, addirittura, autobus dalla Puglia per farsi curare nelle nostre cliniche private. Invece, così si rischia di bruciare posti di lavoro, penalizzare centri di eccellenza e mettere a repentaglio un indotto che dà lavoro ad altre centinaia di persone». Appello a Chiodi. Noi, insieme all’Aiop, torniamo a chiedere un incontro urgente con il presidente della Regione e commissario alla sanità Gianni Chiodi per far presente il devastante impatto occupazionale derivante dai tagli previsti».

«Mobilitazione generale». «La Fials», annuncia Pasqualone, «si sta impegnando per scongiurare la crisi occupazionale e sociale che ne deriverebbe cercando di ottenere l’incontro con la Regione nel più breve tempo possibile per mediare una soluzione che salvaguardi i lavoratori e le loro famiglie. Siamo pronti alla mobilitazione generale e a qualsiasi azione utile a evitare licenziamenti nel caso in cui la Regione si dimostri sorda nell’ascoltare le nostre proposte».

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