Trasloco da 27 mila euro per il Calice a Pomezia

Il Comune pronto a farsi carico di tutti i costi per inviare l’opera alla fabbrica Il trasferimento da piazza Salotto è previsto per la fine di maggio

PESCARA. Costerà 27.500 euro trasferire il Calice in frantumi di piazza Salotto a Pomezia, cittadina industriale alle porte di Roma. Una spesa che il Comune è pronto a sostenere interamente, pur di liberarsi al più presto dell’opera, chiamata Huge wine glass, per inviarla nello stabilimento della Clax Italia, l’azienda che l’ha realizzata nel 2008 su ideazione e progetto del famoso architetto giapponese Toyo Ito.

«Un trasloco necessario», ha detto il sindaco Mascia, «per consentire la messa in sicurezza e la revisione della gabbia che sostiene il manufatto per impedirne il crollo. La stessa struttura in ferro, che circonda da quattro anni il Calice, ha cominciato a mostrare i primi segnali di usura a causa del tempo trascorso e degli agenti atmosferici».

I costi per il trasloco nello stabilimento di Pomezia sono stati resi noti lunedì scorso, durante l’ennesima riunione sul Calice cui hanno preso parte rappresentanti del Comune, della Clax Italia, il legale di Toyo Ito Maria Alessandrini e il perito incarico dal tribunale Domenico Lucarelli. Durante l’incontro, la Clax ha presentato un preventivo dei costi per il trasferimento della struttura nello stabilimento. La cifra è di 27.500 euro, Iva esclusa, di cui 6.500 per la sistemazione con il controllo e il rinforzo perimetrale della gabbia metallica, per il controllo e il rinforzo del basamento e la relativa messa in sicurezza dell’opera con verifica delle staffe e l’aggancio per il sollevamento dell’opera; 18.800 euro per il sollevamento, la rotazione e il posizionamento del Calice su un autocarro attrezzato, il noleggio di due autogru e il trasferimento da Pescara a Pomezia; infine, 2.200 euro per la costruzione di un basamento in acciaio per consentire allo stabilimento di ospitare l’opera dal peso di 24 tonnellate. I costi dovrebbero essere suddivisi dai proprietari dell’opera, cioè l’80 per cento a carico del Comune e il 20 della Caripe. Ma l’amministrazione anticiperà l’intera somma, per poi verificare un eventuale rimborso al termine del contenzioso. La Clax, invece, si è impegnata a sostenere i costi di revisione della gabbia e il ritorno a Pescara del Calice.

«Prima di decidere la nuova futura collocazione dello Huge wine glass», ha affermato Mascia, «occorre predisporre ed eseguire un intervento di revisione, non dell’opera, a oggi intoccabile visto che è ancora pendente un contenzioso tra il Comune, Clax Italia e l’architetto Toyo Ito, ma della gabbia sistemata attorno alla struttura al momento del cedimento, nel febbraio 2009. Le condizioni climatiche hanno lasciato il segno e hanno causato il deterioramento della gabbia, che oggi ha bisogno di una verifica per la tenuta e la sicurezza».

Prima di avviare il trasloco, però, sono necessari alcuni importanti passaggi. Il sindaco ha già dato ordine di stilare nelle prossime settimane, con il perito Domenico Lucarelli e con i legali delle parti interessate, una relazione da presentare al giudice Bortone per ottenere l’approvazione della procedura adottata. Dopo il via libera del giudice, partiranno i 45 giorni necessari per organizzare il trasferimento del Calice a Pomezia. Prima, però, il perito farà un nuovo rilievo sull’opera. «Mentre il Calice sarà a Pomezia», ha assicurato Mascia, «continueremo a valutare le varie ipotesi di sistemazione definitiva dell’opera». Restano in ballo le offerte di Nocciano, del museo Michetti, a Francavilla e del teatro D’Annunzio.(a.ben.)

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