Un parco, il teatro e i parcheggi Ecco il piano per le aree di risulta

Il Comune svela la proposta per riqualificare i 13 ettari intorno all’ex stazione centrale Sono previsti anche un terminal per i pullman e 28 mila metri quadrati di strade

PESCARA. Un teatro di 8.000 metri quadrati con ristorante. Tremila parcheggi in superficie e seminterrati. Un enorme parco pubblico. Un terminal bus e ben 28.000 metri quadrati di strade. Ecco come l’amministrazione comunale vuole trasformare i 13 ettari delle aree di risulta. Il progetto preliminare è finalmente pronto e ieri, durante una riunione tecnica in Comune, sono emersi dei dettagli.

Il piano redatto dai tecnici si distingue nettamente dalla proposta progettuale presentata diversi anni fa dall’architetto Monestiroli, vincitore di un concorso di idee bandito dalla precedente amministrazione D’Alfonso. In quell’elaborato erano previsti un bosco enorme, una biblioteca-mediateca, un terminal bus e parcheggi sotterranei. Di quel progetto, finito sicuramente in soffitta, è rimasto solo un lontano ricordo. L’attuale amministrazione Mascia ha deciso di accantonare quel lavoro e di ricominciare da capo con un nuovo elaborato che prevedesse anche il futuro Teatro dell’Adriatico, a fianco dell’edificio dell’Icra, in piazza della Repubblica.

Nel progetto, presentato ieri dall’architetto Michele Lepore al sindaco Luigi Albore Mascia e all’assessore con delega alle aree di risulta Eugenio Seccia, compaiono elementi che prima non erano previsti, come il teatro e le strade. Anche il verde è stato ridimensionato, rispetto alla proposta di Monestiroli.

Il preliminare dell’attuale amministrazione prevede innanzitutto i parcheggi. Oltre 3.000 posti auto sparsi un po’ in tutte le aree di risulta. Circa 2.000 verranno realizzati sulla parte sud, gli altri 1.000 sul versante nord. Di questi ultimi, 500 saranno parcheggi pertinenziali seminterrati, cioè box garage da vendere ai residenti del centro. Invece, 2.500 rimarranno posti auto a rotazione, ovviamente a pagamento.

L’area verde avrà una superficie complessiva di 46.000 metri quadrati, in gran parte da utilizzare per un parco attrezzato. L’area riservata al terminal bus avrà invece una dimensione di 6.600 metri quadrati, quanto basta per la sosta di almeno 50 pullman.

La parte che susciterà, probabilmente, qualche polemica è quella della viabilità. Nelle aree di risulta sono stati previsti ben 28.000 metri quadrati di strade. Più precisamente, la strada che attraverserà i 13 ettari per collegare piazza della Repubblica a via Teramo: verrà percorsa dal traffico quando corso Vittorio sarà pedonalizzato. Ma su questa proposta c’è già il veto dell’opposizione e di una parte della maggioranza.

Infine, il teatro che si affaccerà su una piazzetta dedicata. Il progetto preliminare dell’opera, già presentato nelle settimane scorse, si ricollega a quello per la riqualificazione delle aree di risulta. L’edificio occuperà 8.000 metri quadrati in piazza della Repubblica. Avrà una sala con 1.200 posti, di cui 900 nel parterre e 300 nelle gallerie, un ridotto foyer, spazi di servizio, camerini, sale prove, biglietteria, bookshop, uffici amministrativi e, nella torre scenica, un ristorante.

Questo è il progetto per le aree di risulta. Ora, si attende il Piano economico-finanziario che dovrebbe essere presentato entro metà febbraio. Subito dopo, l’amministrazione avvierà una serie di consultazioni con la città, sulla proposta che approderà successivamente in consiglio comunale.

«La riunione operativa di oggi (ieri, ndr)», ha spiegato il sindaco, «ha dato inizio al conto alla rovescia per l’apertura di uno dei grandi cantieri strategici della città. Le esigenze della cittadinanza che dovranno vedere espressione su quei 13 ettari sono chiare: servizi, verde urbano e spazi per la cultura». Un intervento del genere, però, potrà essere realizzato solo con l’aiuto di qualche privato. E non sarà facile trovarlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA