Grandoni va avanti: «Chieti, trasforma i fischi in applausi» 

L’allenatore allontana le voci di un possibile esonero:  «Sono tranquillo, penso solo a battere il Vastogirardi» 

CHIETI. Lucido, razionale, motivato. Alessandro Grandoni non perde la bussola nel momento più delicato della sua gestione. Il Chieti è in crisi: non vince da otto partite, sprofonda nei play out, mostra limiti evidenti a livello di organico e finisce nel mirino dei tifosi, la cui contestazione è esplosa dopo la sconfitta con il Fiuggi, la terza nelle ultime quattro giornate. La società, dopo una serie di valutazioni, ha confermato la fiducia al tecnico, nonostante il toto allenatore circolato nei giorni scorsi (due nomi su tutti, Dario Bolzan e Pino Di Meo). L’altro tecnico accostato al Chieti, invece, Fulvio D’Adderio, si è accasato in B all’Empoli dove farà il vice di Roberto Muzzi. «Conosco benissimo questo mondo e so perfettamente quali sono le dinamiche», spiega Grandoni. «Vivo il momento con la massima tranquillità, pur sapendo che stiamo attraversando un periodo difficile. Il mio unico pensiero è cercare soluzioni per fare risultato domenica col Vastogirardi (si gioca ad Agnone, ndr). Il resto conta zero. Con la società ho un rapporto trasparente e quotidiano. Come se ne esce? Bisogna lavorare per ribaltare i risultati e trasformare i fischi in applausi come ad inizio stagione». L’attaccante Traini va verso il recupero («spero di averlo, vediamo quanti minuti ha nelle gambe») e potrebbe essere supportato da Catalli, tra i migliori col Fiuggi. «Sono contento per Giuseppe», dice Grandoni, «si impegna sempre e ha delle giocate che alla squadra mancano. Purtroppo, viene da un mese e mezzo di problemi fisici, quindi non ha mai avuto la possibilità di giocare». I numeri dicono che il Chieti dura solo un tempo e ha subìto 11 gol su 17 nella ripresa. «I numeri dicono anche che abbiamo preso gli ultimi 5 gol su calcio piazzato», risponde il tecnico neroverde. «Dobbiamo eliminare queste leggerezze. Non credo sia un calo fisico, piuttosto abbiamo alcuni momenti della gara nei quali inconsciamente abbassiamo l’attenzione. Stiamo lavorando su questo. Devo far capire alla squadra con le parole, i fatti e i video dove dobbiamo migliorare». L’altro dato negativo è che il Chieti è la squadra più “cattiva” del girone con 5 espulsioni rimediate in 11 gare. «Anche questo rientra nel discorso della concentrazione. Dobbiamo essere più lucidi e scaltri in alcune situazioni». Vastogirardi, Campobasso (si gioca sabato 23 novembre a Ortona alle 14,30) e Notaresco. Tre partite prima della riapertura del mercato. «Con la società parlo quotidianamente», conclude Grandoni. «Sappiamo dal primo giorno che squadra abbiamo e quello che serve per migliorarci». Tradotto: servono almeno 4-5 giocatori di categoria.
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