La favola di Miccoli: a 16 anni già segna in A 

Da Chieti a Milano: continua l’ascesa del play che piace a Messina

CHIETI. E così domenica scorsa, in occasione della gara interna contro Trieste, sono arrivati i primi due punti in serie A1 per Samuele Miccoli, giovanissimo play-guardia teatino (classe 2006, 187 cm) della blasonata Olimpia Milano che già nella scorsa stagione coach Ettore Messina gettò nella mischia contro la Vanoli Cremona dopo averlo portato in panchina in occasione della sfida con la Virtus Bologna. Per Samuele respirare dal campo l’atmosfera di una sfida così prestigiosa fu bellissimo, davanti ad un gran pubblico e ai propri genitori, ovviamente pieni di orgoglio. Soddisfazione ancora più intensa quando poi, nell’aprile scorso, coach Ettore Messina gli regalò appunto la gioia del debutto. Esordire in A1 a 16 anni con la maglia di una squadra che partecipa all’Eurolega come Milano e sentire la fiducia di un tecnico preparato ed esigente come Messina non poteva che essere gratificante. Con una gioia da condividere subito dopo la gara, al telefono, con i genitori i quali lo seguono con passione, sin dai tempi del minibasket e dei primi tornei giovanili con il Magic Chieti, società con la quale si è messo subito in evidenza fino a suscitare l’interesse dell’Olimpia Milano. Tre anni fa l’inizio dell’avventura nel club delle mitiche “scarpette rosse” e la partecipazione ai campionati di categoria con ottimi risultati che gli sono valsi diverse convocazioni nelle nazionali giovanili. Pian piano, l’ingresso nel gruppo della prima squadra. Ancora grandi sensazioni nel trovarsi nello spogliatoio accanto a campioni come Datome, Melli e Rodriguez. Su tutto, in ogni caso, il rapporto subito instaurato con Pippo Ricci, una sorta di fratello maggiore per Miccoli, al di là del fatto di essere entrambi di Chieti. Esempio di un giocatore che impressiona per l’atteggiamento, dentro e fuori il terreno di gioco. Uno di quelli che dà davvero tutto, insomma, e al termine della gara contro Trieste, con i primi due punti a referto, messi a segno in entrata da Samuele esibendo grande personalità, il primo abbraccio davanti alla panchina dell’Olimpia è stato proprio quello di Ricci che spiega: «Dopo la conquista dello scudetto, nella passata stagione, gli ho regalato la mia maglia. Un ragazzo dal carattere solare e positivo che si impegna parecchio con coach Messina che lo vede bene pur non risparmiandogli i suoi solenni rimbrotti. Credo abbia la possibilità di far davvero molta strada». Giornate piene per Samuele, che compirà 17 anni il prossimo 14 gennaio, tra impegni scolastici, allenamenti e partite. Ma anche la consapevolezza di come, per un ragazzo che viene dal centro o dal sud dell’Italia sia magari più difficile essere preso in considerazione. E il fatto di avercela fatta, di aver comunque la possibilità di giocare in una squadra come l’Olimpia Milano, può valere qualsiasi sacrificio. A trasmettere a Samuele la passione per la palla a spicchi la sorella Greta, che gioca in serie A2, e la mamma Rita, anche lei con un passato sul parquet. Senza mai dimenticare i primi passi, pur deciso ad andare fuori per diventare un giocatore di pallacanestro, e la propria città. Con un ringraziamento al Magic e ai suoi primi tecnici come Jacopo Pardi, con il quale si allenava anche il sabato e la domenica, Gigi Bonvecchio e Luigi Cieri. A consolidare l’amore per questo sport, fino a sognare oggi, chissà, un esordio in Eurolega. «Nelle giovanili faceva la differenza», –ricorda lo stesso Pardi, «e dava anche una grande mano ai compagni. Un talento puro e con punti nelle mani. Sicuramente un giocatore di grande prospettiva».
Giuseppe Rendine
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