La Juve sbatte sui legni e Pirlo diventa mister X 

Kulusevski replica a Favilli: contro il Verona terzo pari di fila in campionato

TORINO. La Juve stecca ancora in campionato: contro il Verona fa solo 1-1 in rimonta, dell'ex Favilli e di Kulusevski le reti della sfida allo Stadium. Alla fine festeggia Juric, che conquista l'ottavo punto in cinque partite, per Pirlo è il terzo pareggio consecutivo in serie A (dopo Roma e Crotone) se si esclude la vittoria a tavolino contro il Napoli. Per la prima volta in stagione la Juventus si veste di rosa: si tratta della quarta maglia, un omaggio a quella del 2015/16, prodotta dal team di Humanrace FC capitanato dalla stella internazionale della musica Pharrel Williams, ideatore del kit dal processo creativo incentrato una tecnica «disegnata a mano». Dopo 91 giorni esatti, Dybala torna titolare: Pirlo aveva annunciato alla vigilia che lo avrebbe rilanciato dal primo minuto, la Joya fa coppia con Morata. Ramsey vince il ballottaggio con Kulusevski sulla trequarti, Rabiot affianca Arthur in mediana, sulla fascia mancina al posto dello squalificato c'è Bernardeschi e non Frabotta. Nell'Hellas Verona, invece, esordio dall'inizio per Kalinic con i gialloblù, mentre il terzetto difensivo Ceccherini-Lovato-Empereur davanti a Silvestri rappresenta la retroguardia meno battuta del torneo (insieme al Milan) con una rete subita in quattro sfide. Coraggio e personalità dei gialloblù, confusione e imprecisione tra i bianconeri: in apertura di gara fa molto meglio la formazione di Juric e al 16' andrebbe anche il vantaggio, ma Colley è pizzicato in posizione di fuorigioco. Il Verona gioca fin troppo alto, così Rabiot trova un corridoio dove si infila Bernardeschi: il 33 si presenta a tu per tu con Silvestri, il portiere devia in corner. Al 41' una bella triangolazione della Juve sulla fascia sinistra porta Ramsey a servire Cuadrado nel cuore dell'area di rigore, il bolide del colombiano è respinto dalla traversa. E, proprio allo scoccare del 45', Morata porta avanti la Juve con un pallonetto splendido a superare Silvestri, ma la posizione di partenza dello spagnolo è irregolare per millimetri. Anche nella ripresa, il Verona si conferma intraprendente: il vantaggio arriva all'ora di gioco, quando Zaccagni inventa per Favilli, subentrato a Kalinic, e il classe 1997 firma il più classico dei gol dell'ex. Peccato che la sua partita duri appena sette minuti, l'attaccante è costretto a uscire per un fastidio muscolare. Pirlo corre ai ripari e inserisce Kulusevski per uno spento Bernardeschi, con lo svedese la Juve aumenta esponenzialmente la propria pericolosità. Dybala, con l'uscita di Bonucci acciaccato, diventa capitano e colpisce la seconda traversa bianconera, e a un quarto d'ora dalla fine arriva l'1-1: è proprio Kulusevski, dopo aver mandato fuori giri Faraoni, a infilare Silvestri. I bianconeri chiudono il Verona, la Joya e Morata provano a firmare il sorpasso ma vengono fermati dalla traversa e dagi interventi del portiere gialloblù. Dopo sei minuti di recupero, Pasqua decreta il triplice fischio: in caso di vittoria del Milan domani contro la Roma, la formazione di Pirlo andrebbe a sei punti dalla vetta. E mercoledì c'è il Barcellona di Leo Messi allo Stadium, con Ronaldo che aspetta ancora buone notizie dall'ultimo tampone.
Angelo Caradonna