Leonardo Mancuso, 26 anni. Nei tondi: a sinistra, Gianluca Lapadula; a destra, Ciro Immobile

IL CAPOCANNONIERE DEL PESCARA

Mancuso come Lapadula e Immobile 

Al termine del girone di andata, l’attaccante milanese ha una media gol simile agli ex grandi bomber dei biancazzurri

PESCARA. Un exploit inatteso e incredibile. Leonardo Mancuso è l’uomo copertina del Pescara. La tripletta realizzata nell’ultimo turno lo ha spinto a quota 12 reti, due in meno rispetto al capocannoniere della B Alfredo Donnarumma. Un rendimento pazzesco che avvicina Mancuso a due ex attaccanti biancazzurri che in riva all’Adriatico hanno spiccato il volo verso la serie A: Ciro Immobile e Gianluca Lapadula. Nella stagione 2011-12 Immobile ha contribuito alla promozione in serie A del Pescara di Zdenek Zeman segnando 28 reti in 37 partite. Al termine del girone di andata aveva realizzato 13 gol in 19 gare (1.471 minuti giocati, un gol ogni 113’). Lapadula, invece, è stato protagonista del salto in A del Delfino di Massimo Oddo nel campionato 2015-16. Il bomber torinese ha messo a segno 30 reti in 46 match (play off compresi) e al giro di boa era a quota 11 centri in 20 gare (1.764’ giocati, in media un gol ogni 160’).
Con 12 marcature in 18 partite (1.534’ giocati, un gol ogni 128’) Mancuso ha fatto registrare una media gol superiore a quella di Lapadula e leggermente inferiore rispetto a Immobile. Come i suoi predecessori, Leo ha segnato in tutti i modi: destro, sinistro, di testa, su rigore, di rapina, potenza e precisione. Un concentrato di forza, tecnica ed energia che ha consentito al Pescara di Bepi Pillon di chiudere la prima parte della stagione al secondo posto in classifica in coabitazione col Brescia. All’Arechi di Salerno, il 26enne attaccante milanese ha realizzato la sua terza tripletta in carriera, la seconda con il Pescara dopo quella dello scorso 22 aprile contro lo Spezia. Il nuovo idolo dei tifosi biancazzurri ha dimostrato che quella di prima punta è il ruolo in cui rende di più. Fa faville in campo e spopola sui social. Un anno fa la società lo ha venduto alla Juventus per due milioni di euro e a fine stagione si trasferirà a Torino in attesa di conoscere la prossima destinazione. Il bomber, però, non esclude di prolungare la sua avventura in Abruzzo. «Pescara è una città che vive di calcio e io qui mi sento veramente bene. L’obiettivo di tutti i calciatori è migliorarsi e per questo lavorerò nei prossimi mesi. E se poi dovesse arrivare la A col Pescara, beh, sarebbe bellissimo poterla vivere con addosso questa maglia». Una dichiarazione d’amore di Mancuso che sta trascorrendo qualche giorno di vacanza. «Ora ci godiamo questa sosta e una classifica che fa sognare, poi torneremo ad allenarci con grande entusiasmo».
Mancuso ha già ritoccato già il bottino di reti della passata stagione (9 in 34 gare) e sogna un girone di ritorno da urlo. Il centravanti cresciuto nel Milan insieme a Mattia De Sciglio e Simone Verdi, dopo aver terminato l’esperienza nelle giovanili rossonere è ripartito dalla serie D. Una buona annata nel Pizzighettone (11 reti in 37 gare), prima di firmare per la Carrarese. Due campionati di C1, 54 partite e 11 gol, e un buon rendimento che gli ha permesso di fare il salto in B nel Cittadella. In Veneto ha avuto poco spazio e a gennaio è passato al Catanzaro. Poi la svolta con il ds teatino Sandro Federico (ora al Teramo) che lo ha portato alla Samb. Nelle Marche Leo è esploso (26 gol in 42 gare) guadagnandosi la chiamata del Pescara. Ora è pronto per il salto in A. magari con la maglia biancazzurra.
©RIPRODUZIONE RISERVATA