calcio sporco

Teramo-Ascoli al vetriolo in attesa del verdetto sul caso Savona

Guerra di comunicati tra i due club. I biancorossi: "Convinti di restare in serie B". Attacco ai marchigiani: "Siete degli scorretti". La replica: "Pronte le querele"

TERAMO. Il conto alla rovescia sta per terminare. Le sentenze dei tre processi sportivi verranno rese note (salvo improvvisi cambi di programma) nella giornata di domani, dalle 9 in poi. I verdetti sul caso Catania, su Savona-Teramo e sul filone Dirty Soccer, dunque, usciranno tutti insieme. In attesa della sentenza di primo grado, intanto, si inaspriscono i toni della polemica tra il Teramo e l'Ascoli. Le due società hanno dato vita, ieri pomeriggio, ad un duro botta e risposta. È scontro totale. Il comunicato del Teramo ha preso spunto dalla spaccatura all'interno del collegio giudicante del tribunale federale e ha puntato il dito contro l'atteggiamento avuto dall'Ascoli nell'intera vicenda. «In relazione a quanto apparso sulle pagine di autorevoli quotidiani sportivi nazionali, circa la netta spaccatura che sta emergendo nel tribunale federale nazionale sulla decisione da assumere», si legge nella nota, «la Teramo Calcio rafforza la convinzione di vedere prosciolto il presidente Luciano Campitelli e, quindi, di vedersi confermata la promozione in Serie B, essendo tramontata l'ipotesi della condanna per responsabilità diretta. In presenza di un dubbio tanto eclatante è impensabile che possa venire condannato il presidente Campitelli, decretando così la fine sportiva di una società, di una città e di un'intera provincia».

Poi arrivano le "stoccate" all'Ascoli, con la copia delle denunce inviate a giugno alla procura federale dal presidente Bellini. «Non si comprende a quali fonti interne federali», prosegue il comunicato, «e godendo di quali introdotte conoscenze abbia attinto la notizia il legale dell'Ascoli (Mattia Grassani, ndc) per annunciare trionfalisticamente la promozione in B dei bianconeri. La promozione medesima non può essere regalata ad una società che, staccata di 5 punti in classifica (in realtà erano 4, ndc) e subito eliminata ai play off, si è mostrata eccelsa solo per la sua disonorevole etica, come confermato dalla presenza in prima fila dei vertici dirigenziali durante il processo, e che deve ancora essere giudicata per un illecito sportivo (la gara di Santarcangelo, ndc) per il quale sono stati emessi regolari avvisi di garanzia. In caso di condanna, per qualsiasi ragione, dell'Ascoli Picchio, nel prossimo campionato, chi e come ci risarcirà ?» Questa la risposta del club marchigiano: «I legali dell'Ascoli, gli avvocati Grassani e Celani, si riservano ogni azione idonea a tutelare l'immagine dell'Ascoli Picchio, gravemente lesa dal comunicato del Teramo. È doveroso precisare che il predetto comunicato contiene notevoli inesattezze (distacco in classifica di 4 e non 5 punti tra i due club; avvisi di garanzia mai ricevuti) oltre che insinuazioni ed accuse diffamatorie (il riferimento ad imprecisate "fonti interne federali", "introdotte conoscenze", "disonorevole etica") ed è opportuno ricordare che la vicenda giudiziaria nei confronti del Teramo non si deve certo all'iniziativa dell'Ascoli, ma alla procura di Catanzaro e a quella federale». Il clima, sull'asse Teramo-Ascoli, è sempre più rovente.

Gaetano Lombardino

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