Boom di pizze e pane fatti in casa Scarseggiano lieviti e farine

TERAMO. L’emergenza coronavirus fa riscoprire le quasi dimenticate abitudini casalinghe e nelle famiglie si tornano a fare la massa della pizza, il pane e la pasta. Nei supermercati si fatica a...

TERAMO. L’emergenza coronavirus fa riscoprire le quasi dimenticate abitudini casalinghe e nelle famiglie si tornano a fare la massa della pizza, il pane e la pasta. Nei supermercati si fatica a trovare il lievito di birra, mentre alcuni esercizi hanno anche esaurito le scorte giornaliere di farina. Ma i dettaglianti rassicurano la popolazione. Si tratta di rapido esaurimento delle scorte ma non di difficoltà di approvvigionamento, per cui spesso si impiega un giorno in più a rifornire gli scaffali per l’accresciuta domanda di beni di questo tipo che porta a un più veloce esaurimento delle scorte nei punti vendita. Nei magazzini la merce c’è e arriva, continuano ad assicurare le catene di distribuzione tranquillizzando i consumatori. Dunque, eventuali accaparramenti restano ingiustificati. In alcuni esercizi, il lievito finisce con molta facilità. Poco ne arriva probabilmente perché i produttori non riescono a soddisfare in tempi brevissimi l’accresciuta domanda e devono fare in modo che tutti gli esercizi abbiano un minimo di scorta. Molte attività commerciali si adeguano e forniscono il lievito razionato al banco dei freschi sminuzzando il panetto, venduto a peso (in qualche negozio si è stabilito non più di 50 grammi a cliente). Peraltro c’è sempre la possibilità di generare in casa il lievito madre, come si faceva una volta. In generale, va sottolineato, nei maggiori supermercati gli scaffali non risultano essere mai sprovvisti di generi alimentari, a partire dai freschi.
Alex De Palo
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