Borsacchio, le accuse di Dacia Maraini

La scrittrice parla di «cementificazione» sul Corriere della sera, il sindaco risponde: «Tutto falso»

ROSETO. Scende in campo anche Dacia Maraini a sostegno delle tesi portate avanti dagli ambientalisti sulla questione della Riserva Borsacchio. Attraverso un suo articolo sul Corriere della sera, la Maraini rilancia infatti le accuse lanciate dalle associazioni contrarie alla riperimetrazione approvata dalla Regione Abruzzo, su indicazione dei consigli comunali di Roseto e Giulianova, le due città direttamente interessate dalla Riserva. Giulianova si è tirata fuori, o meglio, ha chiesto e ottenuto di tenere fuori dall’area protetta il quartiere residenziale dell’Annunziata. Roseto ha invece chiesto, e ottenuto, dei confini che escludessero centri urbani come Cologna Spiaggia, quartieri ormai antropizzati e una discarica, ritenendoli non adatti a far parte di una Riserva. Contro il provvedimento della Regione c’è stata una levata di scudi degli ambientalisti, i quali avrebbero voluto che l’area protetta comprendesse quanto invece escluso, in quanto convinti che con i nuovi confini si verificherà una cementificazione selvaggia . «Ormai lo sanno tutti», scrive la Maraini sul Corsera, «lo sviluppo non sta nel costruire su ogni angolo di costa rimasto intatto, ma al contrario nel preservare la bellezza, l’integrità dell’ambiente che oltre a proteggere il territorio da allagamenti, slavine, desertificazione, dà vita al turismo e quindi porta anche guadagni. I turisti cercano l’ombra degli alberi, la pace di una spiaggia pulita, un mare non inquinato. E la gente del luogo lo sa. Sono gli speculatori che fingono di non sapere. E gli amministratori pubblici che usano in malafede la parola sviluppo».

«Solo ipotesi strumentali e prive di fondamento», ribadisce invece il sindaco Enio Pavone, «il vero obiettivo dei vari movimenti ambientalisti è di colpire alcune strutture ricettive della zona, nei confronti delle quali è stato messo in atto un vero e proprio processo alle intenzioni, basato sulla convinzione che, se fossero restate fuori dal perimetro, i proprietari le avrebbero trasformato in tanti appartamenti sul mare. Invece non è affatto così, anche perché non è previsto dal Prg. Ad ogni modo stiano tutti tranquilli: noi non permetteremo nessuna speculazione edilizia in quella zona, né fuori, né dentro l’area protetta». L’amministrazione comunale sta predisponendo il Piano di assetto naturalistico (Pan), lo strumento che stabilirà gli interventi consentiti all’interno della Riserva.

Federico Centola

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