Castiglione, altri 4 morti Il sindaco: tamponi a tutti 

Grido d’allarme di D’Ercole: «Ci sono 56 positivi, non perdiamo tempo»

CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO. «Aspettano che qui moriamo come topi per fare tamponi a tutti?»: le parole piovono secche e dure. Perché quando i numeri corrono, un attimo è un tempo infinito. Alza la voce Vincenzo D’Ercole, 30 anni, uno dei sindaci più giovani d’Italia, finito nel ventre devastante di una battaglia come può essere una pandemia. Come amministratore e come uomo visto che anche lui è stato contagiato. A Castiglione Messer Raimondo, 2200 abitanti nella zona rossa della Val Fino, nelle ultime ore ci sono stati altri quattro morti: tre ricoverati negli ospedali di Atri e Teramo (due uomini di 89 e 51 anni e una donna di 84) e uno (un 63enne) deceduto qualche giorno fa e risultato successivamente positivo dopo essere stato sottoposto al tampone.In paese i casi positivi sono 56, ma è evidentemente un numero destinato ad aumentare. «In questo momento non posso pensare a niente che non siano i mie cittadini», dice, «sono giorni che chiedo i tamponi per tutti, ma non ho avuto nessuna risposta. Intanto piangiamo altri morti che non possono avere nemmeno un funerale e contiamo i positivi che, non ci vuole un premio Nobel in medicina per prevederlo, sono destinati ad aumentare. In paese, come in ogni centro piccolo, tutti si conoscono, tutti hanno rapporti di parentela, di vicinanza, di conoscenza. Sono settimane che chiedo alla Asl di fare i tamponi, che chiedo un presidio sanitario. Ci hanno informati che ne sarà istituito uno a Bisenti, ma il tempo passa e non viene aperto. Nel frattempo qui la gente continua a morire». Il paese è considerato un sorta di “Vò d'Abruzzo” in quanto il centro più colpito rispetto al numero degli abitanti. «Ma a Vò hanno fatto tamponi a tutti e finalmente sono riusciti a contenere l’epidemia», dice D’Ercole, «invece qui ancora non è stato fatto niente». Ieri, in una nota inviata all’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, anche l’ex governatore e attuale senatore del Pd Luciano D’Alfonso ha sollecitato i tamponi per Castiglione. E tamponi ormai da giorni invoca anche Alberto Giuliani, primo cittadino di Castilenti, altro centro della zona rossa. «Qui ci sono decine di persone a letto con la febbre», dice «sono giorni che chiedo alla Asl di fare tamponi ma non ho avuto nessuna risposta. Aspettano che la gente muoia?».
E da ieri è ricoverata in ospedale la moglie del sindaco di Montefino e medico di base di Castiglione Ernesto Piccari che invece oggi lascerà l’ospedale di Atri dove era entrato dieci giorni fa dopo essere stato contagiato. La donna aveva fatto il tampone insieme al marito e in un primo momento era risultata negativa. Nelle prossime ore sarà sottoposta a un altro test. Per ora è in ospedale con la febbre.
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