Nereto, indagine sulle aziende sorte in zona vincolata 

L’ha avviata il sindaco dopo aver visto le carte del caso Wash «Atto dovuto per verificare eventuali abusi fatti in passato»

NERETO. Lo stop alla realizzazione della piattaforma per il trattamento di rifiuti liquidi della Wash Italia di Nereto ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche al sindaco Daniele Laurenzi, per il quale, però, la storia non finisce qui. I dubbi sugli insediamenti industriali in quella zona vicina al Vibrata sono tanti e qualcosa non torna. Il primo cittadino, «rimasto dieci mesi sequestrato in Comune a leggere le carte del caso Wash», come lui stesso dice, annuncia di voler compiere un lavoro a ritroso per arrivare ai titoli edilizi rilasciati negli anni a tutte le aziende che insistono in quel comparto. Perché? Lo spunto gliel’hanno offerto le carte del caso Wash e i pareri di diniego espressi soprattutto dalla Sovrintendenza. Infatti, per quest’organo, l’area è sottoposta a vincolo, per cui la piattaforma dei rifiuti era inconciliabile. La stessa area, è poi emerso dalle carte, risulta qualificata come “centro abitato”. Infine, i pareri Arta pongono parere ostativo in merito a insediamenti che “caricano” il torrente Vibrata. Tutto ciò premesso, l’ente andrà a ritrovare le carte con le quali sono state rilasciate le concessioni edilizie nelle aree vincolate; saranno valutate le eventuali responsabilità passate sia della politica che degli uffici comunali che rilasciarono le autorizzazioni, qualora queste non abbiano tenuto conto dei vincoli paesaggistici e ambientali che da esistono non da oggi. «È un atto dovuto», spiega il primo cittadino, «come amministrazione e come ente abbiamo il dovere di verificare i documenti agli atti che riguardano i precedenti titoli edilizi di questa azienda, ma anche di altre a questo punto. I documenti allegati alla vicenda Wash Italia e i diversi pareri aprono uno scenario sul quale occorre indagare». Laurenzi è certo che il territorio non debba più essere mortificato e che, anzi, occorra un netto cambio di passo riconsegnando all’ambiente le sue peculiarità. Il lavoro di inchiesta, su pratiche lontane decenni, certamente non sarà breve.
Intanto, oggi il comitato che ha sostenuto la battaglia contro il depuratore, alle 21, nella sala Allende, oltre a stendere un bilancio della vicenda traccerà le linee per il risanamento del territorio.
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