Sfera Ebbasta a Teramo, bufera in consiglio comunale: «È l’emblema della negatività»

L’opposizione, dopo le critiche delle associazioni, contesta l’esibizione del trapper il 29 dicembre. Per Provvisiero andava fatta una scelta diversa, mentre Fracassa ha letto in aula i brani controversi
TERAMO. Il concerto di Sfera Ebbasta è diventato un caso. Dopo le polemiche social e i comunicati stampa indignati di associazioni e Commissioni pari opportunità, l’evento del 29 dicembre è arrivato anche in consiglio comunale. A portarlo è stato il consigliere di Futuro In Franco Fracassa che ha usato una modalità provocatoria e diretta: ha letto al microfono passaggi di brani del trapper, tra qualche imbarazzo dell’aula dinanzi a parole e rime non proprio da Accademia della Crusca. Ed è infatti il linguaggio di Sfera Ebbasta a scatenare le critiche: da più parti, non solo a Teramo e non solo in questo periodo, è ritenuto volgare, a tratti violento e sessista. Fracassa ha richiamato proprio queste caratteristiche per contestare la scelta fatta dal Comune nell’invitare in città un artista così controverso. Il concerto in piazza Martiri sarà a pagamento con un biglietto (25 euro) calmierato grazie al contributo dell’Ente.
Per Fracassa il messaggio che vien fuori dalla musica del trapper non sarebbe rispettoso delle donne: «Non si può definire cultura e non invoco la censura, bensì contesto il fatto che con soldi pubblici, 140mila euro, si inviti proprio un personaggio così», ha detto il consigliere. Pensiero in parte condiviso anche dalla consigliera di maggioranza Valentina Papa (Insieme possiamo) e di opposizione Caterina Provvisiero (Forza Italia): «Non è condivisibile una scelta di questo genere, tra le tantissime che si potevano fare. Siamo impegnati come comunità scolastica tutti i giorni in progetti contro la violenza e per promuovere un linguaggio di rispetto, e poi invitiamo un artista emblema della negatività», ha detto Provvisiero, che è anche una dirigente scolastica.
«Sicuramente la piazza sarà piena, ma non ci facciamo una bella figura come educatori. Io non sono per la censura, ritengo però che non si doveva invitare questo cantante. Ritengo che andava fatta una scelta diversa», ha concluso la consigliera. L’amministrazione, che in questi giorni ha preferito non replicare alle polemiche, ha difeso in aula l’evento. L’ha fatto tramite gli assessori Antonio Filipponi (eventi), che ha insistito sul grande seguito del trapper che riempie gli stadi e spopola su Spotify, e Alessandra Ferri (pari opportunità)che ha spostato il focus sulla necessità di capire perché i giovani ascoltano questa musica invitando Fracassa a leggere i Carmina di Catullo. Infine il sindaco Gianguido D’Alberto: «Non credo che la censura o far finta che qualcosa non esista aiuti la crescita. I testi non hanno finalità educativa, ma raccontano una realtà. Folle è vietare l’educazione sessuale nelle scuole, violenza è invocare Dio patria e famiglia in Parlamento».
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