Un milione e mezzo in più ad agosto per la ricostruzione nel capoluogo 

L’annuncio del sindaco D’Alberto: «La semplificazione delle procedure sta dando ottimi risultati Il 47,2% delle domande è già stato definito, nessuno si è fermato nonostante la pausa estiva»

TERAMO. Tra agosto e i primi giorni di settembre, nonostante un fisiologico rallentamento legato alle ferie, i contributi decretati per la ricostruzione nel Comune di Teramo hanno portato in città un altro milione e mezzo di euro, facendo salire il totale dei contributi erogati per la ricostruzione privata a 52,5 milioni.
Un dato che conferma non solo come la semplificazione delle procedure e le importanti misure a sostegno di imprese e professionisti introdotte con le varie ordinanze firmate dal commissario straordinario Giovanni Legnini abbiano impresso la svolta decisiva alla ricostruzione post sisma, ma anche il peso, in termini economici, delle pratiche lavorate nel capoluogo. Se il peso di Teramo capoluogo, rispetto ai danni registrati in tutto il cratere, è pari al 10%, sale infatti al 17% rispetto ai decreti emanati (198 sul 1.153 in tutto il cratere) e addirittura al 37,5% rispetto ai contributi decretati: 52,5 milioni su un totale complessivo nel cratere di 140 milioni.
Numeri che, per il primo cittadino, evidenziano il grande lavoro sinergico svolto da tutti gli attori, e in particolare degli uffici dell'Usr e del Comune di Teramo. «Fino al mese scorso c'era una quota di domande presentate ma non ancora istruibili», sottolinea il primo cittadino Gianguido D'Alberto - oggi, al contrario, abbiamo 528 domande tutte istruibili e di queste 249 sono arrivate a conclusione di cui 201 positivamente, per un totale a oggi di 198 decreti. Di fatto è giunto a conclusione il 47,2% delle domande arrivate».
A rendere possibile l'accelerazione dell'iter della ricostruzione, come evidenzia il primo cittadino, l'interazione tra «il lavoro del commissario straordinario Giovanni Legnini e quello svolto dagli uffici comunali, dall'Usr, dai professionisti». Tanto che a chi lamenta lentezza da parte degli uffici comunali il sindaco risponde sottolineando come delle pratiche in istruttoria solo 21 siano attualmente negli uffici comunali. «I numeri confermano come si stia andando avanti», continua D'Alberto, «nonostante il fisiologico rallentamento dovuto al mese di agosto e dunque alle ferie estive. E di fronte a chi cerca di dare numeri fantasiosi va rimarcato lo straordinario lavoro degli uffici comunali e dell'Usr con il direttore Vincenzo Rivera». D'Alberto ribadisce poi la valenza economica delle pratiche concluse su Teramo, evidenziando come una singola pratica sul comune capoluogo valga tre o quattro volte quella di un comune più piccolo. «Dal punto di vista economico Teramo ha un peso particolarmente importante all'interno del cratere sismico», prosegue il primo cittadino, «basti pensare che su 140 milioni di contributi erogati nel cratere 52,5 riguardano Teramo città, pari a quasi il 38 per cento del totale».
Nello specifico di questi 52,5 milioni erogati per la ricostruzione privata 30 riguardano la ricostruzione leggera, 22,5 quella pesante. Numeri destinati a salire anche a fronte dell'entrata a pieno regime dell'ordinanza 100. «A confermare come la ricostruzione sia finalmente partita sono anche i cantieri aperti sul territorio», conclude D'Alberto, «e nel 2022 partiranno anche quelli per la ricostruzione pubblica, grazie sempre al lavoro svolto dal commissario. In questo l'ordinanza Teramo è stata fondamentale». E se le ultime ordinanze firmate da Legnini, tra le quali quella contro il caro-prezzi che rischiava di mettere in difficoltà i cantieri, hanno rappresentato un ulteriore pietra miliare per la ricostruzione, va ricordato come il 14 settembre sia invece scaduto il termine per presentare eventuali osservazioni al testo unico sulla ricostruzione privata, destinato a diventare l’unica fonte della disciplina relativa a tutti gli aspetti della ricostruzione privata, con l’obiettivo di dare certezza, leggibilità e stabilità regolatoria alle attività di ricostruzione per i prossimi anni, come sottolineato più volte dallo stesso Legnini.
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