Zio e nipote salvati dal bagnino nel punto “maledetto” del pontile 

Tragedia sfiorata in un tratto a rischio correnti e dove per questo c’è il divieto di balneazione L’uomo e il bimbo stavano camminando in mare quando si sono trovati in una fossa alta due metri

ROSETO. Giornata di Ferragosto tra tragedie e salvataggi in Abruzzo. Nel giorno in cui ad Ortona sono annegati due fratellini cinesi di 14 e 11 anni, a Roseto zio e nipotino sono stati salvati da un bagnino. In zona pontile i due, intorno alle 14.30, hanno rischiato l’annegamento sventato solo dalla prontezza di Davide Ippoliti, il bagnino della cooperativa Omnia, in servizio nella spiaggia libera tra il lido Orsa Minore e il lido Lina. I due turisti erano in acqua a sud del pontile, nella zona dei sassi, e incuranti delle condizioni meteo e del divieto di balneazione, stavano passeggiando per raggiungere la sponda nord del pontile, essendo l’acqua molto bassa in quel punto. All’improvviso la corrente di risacca, che spesso si forma sotto il pontile, ha iniziato a risucchiarli. «Il tratto non è di mia competenza», precisa Ippoliti, «ma so che spesso qualcuno tenta di fare il bagno in quella zona e allora ci butto sempre un occhio. In quel tratto l’acqua è molto bassa, ma all’improvviso c’è una fossa dove l’acqua è alta due metri, e dunque non si tocca. Ho notato il bambino in difficoltà e subito sono partito di corsa. Lo zio, nel tentare di soccorrerlo, si stava mettendo anch’esso in una situazione di pericolo. Ho raggiunto gli scogli a protezione del pontile e ho tirato su il ragazzino adagiandolo su uno scoglio e poi ho aiutato lo zio a salire. Tanto spavento, ma per fortuna è andata bene».
In quel tratto, da luglio scorso, vige un divieto di balneazione, secondo l’ordinanza numero 9 del 26 aprile 2018 della capitaneria di porto di Giulianova, per dieci metri a sud e dieci metri a nord del pontile, e ci sono due cartelli che lo segnalano, uno a sud e l’altro a nord, dove è specificato il divieto di balneazione per la presenza di forti correnti marine che mettono a rischio la vita in mare. «Io non capisco perché le persone si ostinano ad entrare in acqua in quel tratto micidiale», dice il sindaco Sabatino Di Girolamo, «nonostante siano presenti due cartelli visibili che indicano il divieto di balneazione. Meno male che il bagnino è riuscito a salvarli». Il divieto di balneazione da parte della capitaneria di porto è arrivato dopo gravi fatti: quattro anni fa, infatti, fu rinvenuto il corpo di un sub romano, che stava facendo immersione, e nel luglio del 2017 annegò Elidion Bufi, un bambino albanese di cinque anni.
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