l'inchiesta

Opere pubbliche e sprechi in Abruzzo

La Regione non sa quante sono: nel libro bianco ne conta 315, ma al ministero ne comunica solo 33

PESCARA. Il simbolo delle incompiute abruzzesi è il viadotto Le Barche nel territorio di Bomba. Una strada a quattro corsie che si interrompe improvvisamente in mezzo alla campagna. Il viadotto non è mai stato completato perché alcuni piloni di sostegno vennero realizzati su terreno instabile e cedettero, «determinando spostamenti e abbassamenti di livello tali da impedire il collegamento con l'altro troncone, proveniente dalla direzione opposta», si legge in un’interrogazione parlamentare del 1985 firmata dal deputato dell’Msi Nino Sospiri. I piloni resteranno lì per sempre. Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha promesso di dipingerli di verde o azzurro, perché abbatterli costerebbe troppo. Li farà con i risparmi che deriveranno dal completamento di un’altra incompiuta storica, la Fondovalle Sangro, di cui l’Anas ha firmato il progetto esecutivo per la realizzazione del tratto finale Gamberale-Civitaluparella.

Il libro bianco

Il viadotto Le Barche non è tra le 315 opere incompiute censite dalla Regione nel libro bianco redatto un paio di anni fa dall’assessore alle Opere pubbliche Donato Di Matteo. Non è neanche tra le 33 incompiute abruzzesi censite nel sito del ministero delle Infrastrutture, le uniche che hanno la speranza di essere completate in tempi ragionevoli. “Le Barche” è semplicemente un’opera dimenticata. Come la metropolitana di superficie dell’Aquila o la diga di Bisenti, (di cui raccontiamo le storie nella pagina a fianco) che oggi alimentano solo le parcelle degli avvocati.

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Se dobbiamo stare alla legge, come ricorda qui in basso il direttore delle Opere pubbliche della regione Emidio Primavera, dobbiamo considerare “incompiute” solo le 33 opere trasmesse dalla Regione al ministero nel giugno scorso. Ma è un elenco per difetto, perché persino le 315 del censimento Di Matteo appaiono sottostimate, perché solo il 43% dei 305 comuni contattati ha risposto alla Regione. Ma di questi il 40% ha indicato la presenza di una o più opere incompiute nel proprio territorio. Un dato statistico che è una franca denuncia di inefficienza. Anche perché è un fatto che nessuno sa quante sono, nè quanto sono costate.

La mappa del ministero

Ma che cosa c’è nell’elenco del ministero? Strade, fognature, palestre, poli museali, distretti sanitari, centri anziani. C’è per esempio la scuola di legno di Montesilvano, uno scheletro abbandonato da anni alle intemperie assieme all’altra scuola incompiuta di cui ci sono solo le fondamenta. Le due scuole, il progetto è di 2 milioni di euro ciascuna, sono incompiute dal 2012 e probabilmente rimarranno così ancora per molto tempo perché il Comune non ha soldi per far fronte al leasing. Recentemente le imprese costruttrici hanno portato l'ente in tribunale per chiedere un risarcimento danni e il contenzioso è ancora aperto.

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Ci sono anche tre opere destinate alla Asl di Pescara: la ristrutturazione del reparto di neonatologia (completato al 60%), il reparto materno infantile (completato al 74%), il nuovo distretto sanitario di Pescara sud (completato al 14%), tutte e tre in parte già utilizzate. A Castilenti aspettano ancora il nuovo cimitero. A Chieti c’è da aspettare non si sa quanto per vedere finito il tunnel pedonale che collegherà il terminal dei bus al largo Barbella in pieno centro.

Sempre a Chieti il Centro ha documentato una vera incompiuta funzionale, cioè un’opera completata ma mai utilizzata. E’ la casa dello studente, costruita dall'Ater a Chieti in via Gran Sasso. È pronta dal 2011 ma non ha mai aperto. I lavori vennero decisi 19 anni fa. Un piano seminterrato, cinque livelli abitativi all'interno dei quali sono stati ricavate 44 stanze doppie e cinque singole, per un totale di 93 posti letto, e servizi collettivi, più un piano sottotetto. Costo 3 milioni, tutti spesi. La porta d'ingresso si apre con una scheda magnetica. Tutto è moderno, ma già in rovina. All’interno, tra i materassi an cora dentro i cellophan, muri imbrattati, piastrelle staccate, e le prime crepe.

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