A Pescara 109 profili e la sede nazionale dei superselezionatori 

Il Gruppo Humangest investe e avvia le ricerche dei candidati «Qui l’hub centrale, occasione per il rientro “cervelli” in Abruzzo»

Realizzare a Pescara la sede di riferimento per il personale che seleziona i profili di candidati-lavoratori (junior e senior) in tutte le filiali di Humangest, gruppo italiano che opera nel settore Hr (Risorse umane) da 18 anni. Una centrale operativa, un nuovo hub, che sta prendendo forma negli uffici di via Vomano dell'agenzia di somministrazione e dove stanno arrivando centinaia di curricula da parte di coloro che intendono aderire e crescere con il nuovo progetto.
Sono 8 al momento le posizioni aperte per coloro che faranno parte di questo team di “super selezionatori” e che avrà contatti con le altre sedi Humangest. I ruoli sono di somministrazione e gestione nella organizzazione: preferibile avere una laurea in discipline umanistiche e avere acquisito altre professionalità.
Altre 109 ricerche sono attive (tra contratti di somministrazione e inserimenti diretti in aziende clienti) principalmente nei settori della produzione, facility, logistica, Grande distribuzione organizzata (Gdo), edilizia. Ma al di là dei numeri c’è il fatto che da qui parte una ragnatela di rapporti che vede al centro l’Abruzzo. Pescara, favorita dalla sua posizione geografica e agevolata dalle radici abruzzesi del management del gruppo.
Giuliana Zucchetti, direttore Selezione e Servizio Italia di Sgb Humangest: perché Pescara?
«E’ la giusta location, da un lato per la ricerca e selezione per i nostri grandi clienti e dall’altro per dare supporto a tutte le nostre filiali. Pescara occupa una posizione strategica centrale. E poi ci sono le radici abruzzesi con il nostro management che ha origini nel territorio».
Come funzionerà tecnicamente la nuova centrale?
«Si possono creare due tipi di situazioni: i nostri clienti possono essere seguiti a livello di team e/o singolarmente; oppure i selezionatori possono essere coinvolti in ricerche nelle nostre sedi svolgendo lavoro di affiancamento lineare, e quindi tornare a Pescara. In qualsiasi caso l’obiettivo è garantire servizi migliori e una più alta velocità di servizio».
Puntate su una gestione maggiormente centralizzata.
«Pescara diventa punto di riferimento per molte ricerche sotto la mia supervisione, creando valore aggiunto a livello di qualità dei profili velocità di servizio».
Piccola parentesi, che fase sta attraversando il mondo del lavoro?
«Una fase di ripresa post-pandemia dove c’è un’offerta elevata talvolta, in alcune aree, superiore alla domanda. Assistiamo a una grande mobilità dei lavoratori in termini di disponibilità anche nel voler cambiare occupazione. Da parte nostra investiamo il più possibile nella formazione, sui corsi professionali, in format per riqualificare le risorse nei settori in cui la domanda è più alta».
E in Abruzzo?
«Il quadro non cambia, in Abruzzo si può seguire la nuova fase. Stiamo implementando le relazioni con scuole e università secondo una logica che vuole iniziare a costruire qualcosa ancora prima che eventuali candidati possano immettersi nel mercato del lavoro in modo da iniziare ad affiancarli. Ecco, compito del nuovo hub di Pescara sarà quello di aumentare le collaborazioni, anche se in Abruzzo devo dire sono già proficue ad esempio con la d'Annunzio».
Perché, secondo lei, oggi in tanti vogliono cambiare lavoro?
«E’ una situazione particolare rispetto al periodo pre-pandemia, oggi c’è una sorta di rinascita, si vogliono cogliere nuove opportunità, migliorare condizioni. Prima, magari, per alcune professionalità, si poteva preferire ricorrere agli ammortizzatori sociali. In questo momento c’è invece una maggiore propensione e rimettersi in gioco e trovare un bilanciamento tra opportunità e compenso economico. E questo grazie anche al fatto che le aziende stanno riconsiderando questo tipo di opportunità».
Torniamo alle selezioni per la nuova centrale di Pescara: quanto conta essere del posto?
«Le selezioni del team sono in corso e abbiamo avviato la campagna in maniera prioritaria su Pescara e Abruzzo. Qualche candidatura l’abbiamo già individuata, ma siamo “aperti”. Cerchiamo persone del posto e non solo, stiamo intervistando le candidature anche di coloro che vogliono trasferirsi a Pescara, che hanno lasciato l’Abruzzo per andare a studiare fuori e che vogliono tornare».
Quindi un “rientro dei cervelli”?
«In un certo senso sì, l’Abruzzo ha un forte richiamo e ci sono molti legami. Noi nasciamo qui, e un mix ci può stare». (a.mo.)
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