La Protezione civile allestisce i soccorsi nella palestra di San Vincenzo Valle Roveto

Altre scosse a Balsorano: scuole chiuse anche ad Avezzano, allerta protezione civile

Lo sciame è continuato nella notte dopo il terremoto  di magnitudo 4.4 avvertito fino all'Aquila, Chieti, Teramo, Sulmona in alcune zone di Pescara, Roma e nel Frusinate. Registrate 16 repliche di intensità più bassa dopo l'evento delle 18,35. Sospesi alcuni treni

L'AQUILA. Altre due scosse nella notte a Balsorando. Alle 0.19 la terra ha tremato ancora con magnitudo 3.5, mentre alle 0.32 con magnitudo 2, rispettivamente ad una profondità di 11 e 15 chilometri di profondità. Continua l'allerta dopo il terremoto di magnitudo 4.4, secondo la rilevazione Ingv, alle 18.35 di ieri, giovedì 7 novembre, a cinque chilometri da Balsorano, frazione Ridotti (L'Aquila).

A Balsorano è stata attivata la sala operativa regionale, aperti i Centri operativi e allestiti i Centri di accoglienza nei Comuni adiacenti l'epicentro.

Paura in molte città e centri della Marsica, finora non si segnalano danni. Traffico sospeso su alcune linee ferroviarie, in corso controlli dei tecnici di Strada dei Parchi sulle autostrade A24 e A25, fra Abruzzo e Lazio. Sono già sedici le repliche della scossa di 4.4 registrata alle 18.35. Domani, (venerdì 8 novembre) e sabato scuole chiuse a Balsorano, San Vincenzo Valle Roveto e Civitella.  Chiuse domani ad Avezzano, Canistro, Morino, Civita D'Antino, Luco dei Marsi, Trasacco e Villavallelonga.

La protezione civile della Regione Abruzzo ha attivato h24 la sala operativa dell'Aquila con lo stato di allerta, a seguito della scossa che nel pomeriggio ha interessato le aree interne della regione, con epicentro a Balsorano. Tre squadre di volontari della protezione civile sono state inviate a supporto del sindaco di Balsorano che ha immediatamente rafforzato il centro operativo comunale (Coc). Tante segnalazioni sono arrivate in prefettura, ai carabinieri, sindaci e vigili del fuoco, ma non sono stati segnalati danni. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sta seguendo costantemente l'evolversi della situazione.

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La scossa _ con ipocentro a circa 14 chilometri di profondità secondo il sito americano Earthquake Today _ è stata molto forte e immediatamente avvertita dalla popolazione. La zona è la stessa dello sciame sismico registrato nelle ultime ore. Il terremoto è stato sentito chiaramente anche a Roma, L'Aquila, Chieti, Teramo, in alcune zone di Pescara, a Sulmona, Rieti e nel Frusinate. All'Aquila capoluogo, alcuni dipendenti della Regione Abruzzo, in servizio nella sede in via Salaria antica est, hanno lasciato ordinatamente il palazzo e sono scesi in strada. Paura nella capitale dove il terremoto è stato avvertito distintamente in diverse zone della città. Decine le chiamate arrivate in pochi minuti al numero unico di emergenza Nue 112.  Le chiamate sono arrivate principalmente dal quadrante est. Verifiche sono in corso da parte della protezione civile.

E' una sequenza sismica diversa da quella dell'Italia centrale ad avere attivato il terremoto avvenuto al confine tra Abruzzo e Lazio. «Si tratta di un altro sistema di faglie», ha detto all'Ansa il sismologo Alessandro Amato, dell'istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Si tratta comunque»  ha proseguito «di un'area ad alta pericolosità sismica». In questa stessa area è infatti avvenuto il terremoto di Avezzano del 1915 e altri due importanti terremoti storici sono avvenuti nel Frusinate nel 1654 e più a Sud, verso il Molise, nel 1349. «Nelle ultime ore» ha proseguito il sismologo  «si era registrata nella zona della sismicità, con alcune piccole scosse e adesso stiamo vedendo piccole repliche».

E' stata riattivata la linea ferroviaria Avezzano-Roccasecca dopo che dalle 18,40 di ieri il traffico era stato sospeso, in via precauzionale, per consentire la verifica dello stato dell'infrastruttura da parte dei tecnici di RFI a seguito della scossa di terremoto che ha interessato l’Abruzzo e il Lazio. Sulla linea AV Roma – Napoli, per lo stesso motivo, i treni già in viaggio procedono con limitazione di velocità fino alla verifica dei tecnici di Rfi. Gli altri convogli percorrono l’itinerario alternativo via Formia.

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