OMICIDIO AD ALBA ADRIATICA

Arrestato il terzo rom latitanteIn 3 mila ai funerali di Emanuele

Arrestato a Martinsicuro il terzo ragazzo rom accusato dell'omicidio di Emanuele Fadani, ucciso per futili motivi con tre pugni. Folla ai funerali in una piazza blindata

ALBA ADRIATICA. E' stato arrestato il rom latitante, Elvis Levakovic, 22 anni, accusato di avere ucciso il commerciante Emanuele Fadani. L'arresto è stato eseguito dai carabinieri poco dopo i funerali del commerciante.

Levacovic era nascosto nell'appartamento vicino al suo, in via Battisti ad Alba. Il giovane rom, 22 anni, da quel punto ha persino potuto seguire l'addio a Emanule Fidani, 37 anni, ucciso tre giorni fa in viale Mazzini con tre pugni alla testa. Lo zingaro accusato dell'omicidio quindi non si è mai allontanato da Alba. E' rimasto nel punto in cui nessuno lo avrebbe più cercato, dopo che tutti gli altri rom hanno abbandonato la cittadina pre paura di subire altre rappresaglie. Alle 16 di oggi, però, i carabinieri hanno fatto irruzione nall'appartamento e hanno trovato il rom nascosto su un balcone. Lo hanno arrestato e condotto nella caserma di Martinsicuro senza che nessuna delle 3 mila persone che sguivano il funerale a poche centinaia di metri di distanza se ne accorgesse. Così è sato evitato un linciaggio. Elvis Levankovic verrà tarserito nel carcere di Castrogno mentre ad Alba gli amcii di Emanuele Fadani stanno organizzando un nuovo corteo.

Intanto una folla di oltre 3 mila persone ha partecipato ai funerali di Emanuele Fadani. Palloncini colorati, due grandi striscioni con scritto "Ciao Manu" e "Con noi per sempre", e magliette nere con scritto "Per sempre nei nostri cuori". Le persone si sono radunate nella centrale Piazza del Popolo, a pochi passi dal luogo dove Fadani è morto ucciso di botte da tre ragazzi di etnia rom del posto.

Gli amici, i conoscenti e gli abitanti della città sono affluiti spontaneamente, ingrossando sempre più un corteo diretto alla chiesa di Sant'Eufemia per le esequie.

Il corteo è aperto dalla gigantografia di Emanuele Fadani, che accompagna il feretro, accolto con uno scroscio di applausi al suo arrivo nella piazza. Sul posto a discreta distanza reparti mobili dei carabinieri controllano la situazione.

Alla cerimonia il saluto di Fabrizio Fadani al fratello Emanuele:  "In noi non ci sarà mai resa e perdono, ai rom dico 'se avete un briciolo di umanita', cambiate, agli assassini di mio fratello 'vergognatevi'". La folla ha applaudito. Sono presenti quasi 3 mila persone. "Questa morte - ha continuato - poteva essere evitata, lo dico alle forze dell'ordine 'adesso tocca a voi fermare questa violenza, chi vive fuori dalla legalità, impedire almeno che mia nipote Giorgia domani non incontri per strada gli assassini del padre".

Ma il suo è stato anche un appello allo Stato: "Lo Stato non se ne vada adesso, quando si spegneranno i riflettori su di noi, non uccidete mio fratello due volte, fateci vivere nella nostra legalità, date voce e ascolto a chi in questa città ha rotto il muro del silenzio avendo il coraggio di ribellarsi ai soprusi, alla violenza, alla vita fuori dalle regole".

Il vescovo di Teramo, Monsignor Michele Seccia, che ha celebrato le esequie, ha replicato: "Condivido in pieno ma i funerali non devono essere spettacolo. Cerchiamo il bene, cerchiamolo insieme. Se io cittadino cedo all'emozione del momento con l'applauso, solo il congiunto rimarrà dopo con il dolore, gli altri con le rivendicazioni".

Lo stesso Seccia nell'omelia aveva invitato i cittadini di Alba a "non cadere nella tentazione della vendetta, a esigere in nome dell'umanità di cui facciamo parte il rispetto delle regole della civile convivenza e alle forze dell'ordine ad assicurare alla giustizia chi semina violenza nel nome di una presunta libertà".

Straziante il saluto della moglie Ilaria e della piccola Giorgia che con il suo "ciao papà", ha appoggiato il suo orsacchiotto di peluche sulla bara del padre ai piedi del palco, su cui era sistemato l'altare. La chiusura del funerale è stata accompagnata dal lancio di palloncini colorati raccolti dagli amici e da un grande cuore rosso gonfiabile che è stato lanciato in cielo dai familiari di Emanuele.

Il feretro è stato poi salutato dai sindaci di gran parte dei comuni della Val Vibrata, del capoluogo e dai rispettivi gonfaloni, tra i quali quello della provincia di Teramo, per essere accompagnato poi nel cimitero di Roseto degli Abruzzi dove la salma sarà tumulata nella tomba di famiglia.

Soltanto gli applausi hanno rotto il silenzio surreale della piazza centrale di Alba Adriatica dove le esequie si sono svolte senza problemi, sotto lo sguardo attento e vigile di tantissimi poliziotti e carabinieri in borghese.