VACCINI

AstraZeneca, stop a lotto iniettato anche in Abruzzo

L'Agenzia italiana del farmaco ha già ordinato la sospensione. Alcune dosi utilizzate a Montesilvano per la vaccinazione degli insegnanti della provincia di Pescara. Al momento non si rilevano problemi

PESCARA. Sono in corso in tutta Italia i sequestri da parte dei carabinieri dei Nas delle dosi del vaccino AstraZeneca del lotto ABV2856 bloccato da Aifa in seguito ad una morte sospetta in Italia e ad alcune segnalazioni in Europa. Lo si apprende da fonti del ministero della Salute. Alcune dosi appartenenti al lotto sequestrato sono state iniettate nei giorni scorsi al Pala Dean Martin di Montesilvano per la vaccinazione degli insegnanti della provincia di Pescara. Al momento non ci sono segnalazioni relative a reazioni gravi.

Poche ore fa la decisione dell'AIFA  di sospendere in via precauzionale l'utilizzo del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19, su tutto il territorio nazionale. L'Agenzia del farmaco si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. 

AIFA sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. AIFA comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile.

Le dosi del vaccino anti-Covid AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856 sono state «ampiamente usate» in tutto l'Abruzzo, come nel resto d'Italia, già «dal 27 febbraio e fino a questa mattina», ma «ad oggi non sono state segnalate reazioni avverse». È quanto apprende l'Ansa da fonti della Regione a proposito della sospensione del lotto disposta dall'Aifa. Anche in Abruzzo si registra una grande apprensione dopo la circolazione delle notizie relative al blocco: decine le telefonate che arrivano dai cittadini alle Asl, ai 118 e perfino alle redazioni giornalistiche.

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