Le barriere sequestrate su uno dei viadotti dell'A14 in Abruzzo

Autostrada, altri sequestri sui viadotti: una "mazzata" per l'Abruzzo

Sigilli alle barriere di Colonnella (Martinsicuro), Vomano (Roseto-Atri) e Fonte dei Preti (Fossacesia) con le restrizioni della carreggiata. Si prospettano lunghe code e proteste nei giorni delle feste

PESCARA. Si allunga l'elenco dei viadotti dell'autostrada A14, nel tratto che attraversa l'Abruzzo, sottoposti a provvedimento di sequestro da parte della Procura di Avellino che indaga sulla conformità dei guardrail a seguito della tragedia di Acqualonga. Il Gip di Avellino Fabrizio Ciccone, con un'ordinanza dello scorso 12 novembre, ha sequestrato in tutto altre nove barriere su altrettanti viadotti di autostrade nazionali (A1 e A16) e tre delle quali si trovano sull'A14 abruzzese. In particolare: sul viadotto Colonnella, che attraversa il comune di Martinsicuro, del Vomano tra Roseto e Atri e di Fonte dei Preti nel comune di Fossacesia.

leggi anche: La ricostruzione della strage del bus nel 2013 Rischio paralisi sull'A14: sequestri su dieci viadotti tra Abruzzo e Marche Il giudice di Avellino sequestra le barriere in new jersey e dispone il transito a velocità limitata. L'inchiesta è quella sulla strage del bus del 2013. La replica: "Tutto sotto controllo". Ecco quali sono i punti critici.

In questi viadotti, come del resto sugli altri dove sono operativi i precedenti provvedimenti di sequestro, entrano in vigore le restrizioni al traffico con la riduzione della carreggiata a una sola corsia per ogni senso di marcia poiché parte dell'asfalto viene occupato dalle delimitazioni di plastica che la concessionaria Autostrade posiziona davanti alle barriere "new jersey" in cemento armato. L'inchiesta infatti interessa i sistemi di ancoraggio delle barriere di new jersey e il numero degli indagati di Autostrade (tecnici e manager) è passato da cinque a otto. I sequestri si traducono per gli utenti in lunghe code, traffico, polemiche e proteste.

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Nei giorni scorsi ci sono stati automobilisti che hanno impiegato due ore per fare 13 km a causa delle lunghe file che si erano formate sui viadotti a transito ridotto. Il caso è approdato anche alla Camera dove il deputato Camillo D'Alessandro ha interrogato il ministro alle Infrastutture sui lavori (e quindi sui disagi) facendosi portavoce anche delle richieste di annullamento del pedaggio a causa dei lunghi tempi di percorrenza. La risposta è stata di un interessamento generico sui lavori, considerato che a monte di tutto c'è sempre un provvedimento giudiziario che tende all'accertamento della sicurezza sulle autostrade e che quindi non può essere "scavalcato". Così come sulla richiesta di annullamento del pedaggio non c'è stata alcuna promessa.

Difficile far collimare gli interessi:  la Procura deve poter svolgere le sue perizie e il servizio all'utenza non può essere interrotto. La concessionaria autostradale, che si fa pagare, deve garantirlo e il sospetto che non l'abbia fatto in sicurezza in questi anni è oggetto dell'inchiesta. Si può chiedere al magistrato di fare presto per altrettante esigenze di sicurezza pubblica? Forse, certo è che a fronte dei nuovi provvedimenti i disagi sono destinati ad allungarsi negli ultimi viadotti oggetto dei sequestri. Forse negli altri le perizie sono cominciate... 

Ad automobilisti, autotrasportatori e pendolari al momento non resta che mettersi in viaggio con una grossa dose di pazienza, cercando di rintuzzare la "rabbia". Anche se è facilmente immaginabile che cosa si appresta a vivere l'Abruzzo nei giorni di maggior traffico con l'approssimarsi delle festività: un "inferno" sull'A14, che si ripercuoterà, come è già successo, lungo le strade statali che scorrono parallelamente all'autostrada e nelle quali si riverserà il traffico degli automobilisti "intrappolati" sui viadotti. A Roseto, Silvi e Pineto hanno già vissuto questa esperienza nei giorni del controesodo delle più recenti ricorrenze. Una "mazzata" che tutti quanti vorrebbero risparmiarsi. E non pagare.

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