«Grazie ai vigili del fuoco»

Giorgio Napolitano: siete voi l’esempio dell’Italia migliore.

ROMA. Hanno lavorato senza sosta, hanno rischiato la loro vita per salvare quella degli altri. Non si sono mai fermati o lamentati. Ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel cortile del Quirinale, ha consegnato loro tre medaglie d’oro al valor civile. «Grazie vigili del fuoco, siete l’esempio dell’Italia migliore e degli italiani migliori». Così Napolitano si è rivolto ai vigili del fuoco nel corso della cerimonia al Quirinale. Per il Capo dello Stato i riconoscimenti «sono meritati come non mai» e ricordando la tragedia del sisma dell’Aquila ha aggiunto che «tutti gli italiani vi hanno visto all’opera in televisione e queste medaglie d’oro avrebbero voluta appuntarvele loro sul petto per quanto avete fatto, per le vite salvate all’Aquila, duramente colpita dal terrenmoto».

Napolitano ha anche sottolineato «il di più di carico umano, nel senso della comunità che avete voi vigili del fuoco, come avete dimostrato quando vi siete lanciati nelle macerie della città distrutta e trovare dopo 48 ore una ragazza sepolta o restituire alla pietà delle famiglie il corpo di una persona morta» Il presidente della Repubblica ha appuntato due medaglie d’oro al valor civile sulla bandiera del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. La prima medaglia, proprio per l’eccezionale impegno e l’efficienza dimostrati durante le operazioni di soccorso in seguito al terremoto dell’Aquila. L’altra medaglia d’oro per l’alluvione del 1954 nel Salernitano. Sul palco d’onore é poi salita la vedova del caposquadra esperto dei Vigili del fuoco Marco Cavagna, signora Simonetta Panzeri, accompagnata dal figlio Francesco.

A loro Napolitano ha consegnato la terza medaglia d’oro al valor civile alla memoria, lodando il vigile del fuoco «che si prodigò immediatamente, senza risparmio di energie, per rimuovere le macerie e soccorrere persone ancora in vita». Mentre svolgeva queste operazioni, Marco Cavagna fu colto da malore e morì poco dopo. Alla ceriminia era presente il ministro dell’Interno (da cui i vigili del fuoco dipendono) Roberto Maroni il quale ha detto: «Sono fiero del Corpo dei Vigili del fuoco che costituisce la spina dorsale del sistema di protezione civile nazionale, un esempio in Europa e nel mondo. Il Corpo quest’anno é stato in prima linea nel soccorso in occasione dell’alluvione del Tevere, del sisma in Abruzzo, del disastro ferroviario di Viareggio.

Tutti abbiamo visto l’opera dei vigili del fuoco all’Aquila dove i loro elmi sono diventati il simbolo del soccorso». All’Aquila, ha aggiunto, «già 48 ore dopo il terremoto 2.500 unità erano impegnate nelle operazioni di soccorso, che hanno consentito fin dalle prime ore di salvare 103 vite umane, con il ripristino della viabilità, la messa in sicurezza di edifici e infrastrutture». I Vigili del fuoco, ha proseguito il ministro, «sono una componente fondamentale del sistema di sicurezza del paese, ma sono anche un fattore di sviluppo e malgrado la congiuntura negativa internazionale ha imposto gravi limiti, il governo si é impegnato a fornire risorse, uomini e mezzi indispensabili per assicurare la piena operatività del Corpo». In proposito, Maroni ha parlato dell’avvio di un percorso «che porti ad un riequilibrio dei trattamenti economici».

Sul palco ad assistere alla cerimonia per la consegna delle medaglie d’oro (alla quale è seguita una spettacolare esibizione con le scale) c’erano anche il sottosegretario Gianni Letta, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, il capo del Corpo dei Vigili del fuoco, Antonio Gambardella, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.