«Guerra delle lobby, Chiodi faccia i nomi»

D’Alessandro (Pd) incalza il presidente. Oggi a Roma l’incontro con il governo

PESCARA. «Lobby, pressioni politiche sulle difficili scelte in materia di sanità da parte della Regione? Chiodi faccia nomi e cognomi». Nel giorno in cui la vertenza Villa Pini approda sul tavolo del governo, per l’atteso incontro chiarificatore sul destino di 1600 lavoratori della galassia Angelini, il capogruppo regionale del Partito democratico, Camillo D’Alessandro, riaccende il dibattito politico invitando il presidente Chiodi a guardare nella sua maggioranza per verificare peso e identità delle lobby. E propone la ricostruzione di «una ragnatela societaria» che farebbe da supporto alla Ddp spa, società costituita nei giorni scorsi con l’interesse dichiarato di rilevare Villa Pini dal fallimento.

«Intanto», incalza D’Alessandro alludendo alle recenti dichiarazioni del governatore innescate da un’interrogazione parlamentare del Pdl firmata da Daniele Toto, «costringeremo Chiodi a riferire in aula. Gli abruzzesi devono sapere a chi si riferisce e di quale natura sono le pressioni che eserciterebbero le lobby, anche perché le sue dichiarazioni sono talmente gravi che si va oltre la politica».

Visure alla mano, D’Alessandro delinea «i rapporti professionali e politici della Ddp con il commercialista Andrea Di Prinzio, nominato di recente dal centrodestra nel cda della Fira e Fira servizi, società che hanno avuto a che fare con la sanità». Il capogruppo del Pd sottolinea inoltre il legame professionale tra Di Prinzio e il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, collega di studio di Di Prinzio.

«Sempre Di Prinzio», prosegue D’Alessandro, «è l’amministratore delegato di un’altra società che opera nel campo della sanità, la casa di cura Stella Maris, con sede a San Benedetto del Tronto. Tra i soci di Stella Maris, c’è la società Medicina e chirurgia srl, della quale è amministratore unico il presidente della Provincia di Pescara. Tutto assolutamente lecito e corretto», precisa D’Alessandro, «sia Testa che Di Prinzio sono stimati professionisti, ci mancherebbe altro. Ma è chiaro che quando si svolge un ruolo pubblico, come Testa, o si è nominati in una società della Regione da una parte politica, come Di Prinzio, è necessario svelare ruoli e funzioni».

Immediata la replica del commercialista Di Prinzio e della Ddp, che nei prossimi giorni definirà ufficialmente il programma per rilevare la casa di cura dichiarata fallita dal tribunale di Chieti. «Sono consulente della Ddp», conferma, «la Ddp è a sua volta partecipata da una società a responsabilità limitata. Con il presidente Testa, che tra l’altro si è dimesso da amministratore unico della Società Medicina e chirurgia, sono in rapporti professionali da oltre un decennio. Tutto alla luce del sole. Quanto al mio ruolo nella Fira, voglio soltanto ricordare che Fira servizi non si occupa più di sanità dal 2006. Aggiungo che non ho mai fatto attività politica e nel cda della Fira sono entrato per riconoscimenti professionali. Non siamo lobbisti».

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