In volo da Pescara con l'aereo di Berlusconi, D'Alfonso fa discutere

Il presidente a bordo di un aereo del gruppo Fininvest: "Non potevo mancare l’impegno per l’Expo. Paghi l’Alitalia". La compagnia: "Passeggero come altri"

PESCARA. Ore 14,25: l’aereo dell’Alitalia in partenza da Pescara per Milano ha un guasto ed è in ritardo. Luciano D’Alfonso è in aeroporto, guarda l’orologio e inizia a temere di dare buca ai «45 giornalisti» che attendono lui, il sottosegretario della giunta Camillo D’Alessandro, i presidenti della Camera di Commercio di Chieti e di Pescara a Milano per ascoltare le iniziative che farà la Regione all’Expo. Ma sono le 15 e quell’aereo è ancora in ritardo e che fa il presidente? «Mi sono impegnato», dice. «Di fronte a una necessità impellente ho chiamato la Saga che ci ha messo a disposizione un servizio alternativo». E “l’alternativa” si materializza alle 16,15 quando a Pescara arriva un jet privato – «si, sì di proprietà di Silvio Berlusconi», fa D’Alfonso – perché l’aereo da sei posti appartiene ad Alba servizi autotrasporti di proprietà della Fininvest. D’Alfonso, D’Alessandro, i presidenti della Camere di commercio Roberto Di Vincenzo e Daniele Becci più una direttrice dell’ente camerale pescarese salgono a bordo con buona pace degli altri passeggeri che, invece, attendono “imbufaliti” all’aeroporto, perdono gli appuntamenti a Milano e riusciranno a prendere l’aereo di linea solo alle 17,30. E chi paga?

[[(Video) D'Alfonso: costretto a volare sull'aereo del gruppo Berlusconi]]

D’Alfonso: ci penserà l’Alitalia. Il primo a chiederselo è il presidente della commissione di Vigilanza del consiglio regionale Mauro Febbo (FI) che pubblica su Facebook la locandina rivisitata di un film: «D’Alfonso salta l’aereo per Milano e prende un jet. Mamma ho perso l’aereo. Ma chi paga? I contribuenti?». D’Alfonso se la ride: «Stavolta ho preteso che non fosse un elicottero» – memore dei passaggi in elicottero dall’amico imprenditore di Forza Italia Lucio Petrocco –. Ed è già sicuro che a pagare il volo privato per 5 non sarà lui: «Paga chi ha generato il ritardo. Ho inaugurato la dorsale risarcitoria e sono determinato a perseguire questa strada perché abbiamo rischiato di perdere un appuntamento importante. Chiederò i danni all’Alitalia», ribatte il presidente a cui la compagnia spiega che cosa accade in casi simili. «Il presidente D’Alfonso è un passeggero come gli altri», dicono dall’Alitalia, «e quindi dovrà attenersi a quanto previsto dalla Carta dei diritti del passeggero che prevede rimborsi e indennizzi in determinati in casi».

L’Alitalia: D’Alfonso passeggero comune. Secondo la carta, alla voce “ritardo prolungato” il passeggero ha diritto all’assistenza in relazione alla durata dell’attesa. «Se il ritardo è almeno di 5 ore», e non era il caso di D’Alfonso, «il passeggero ha la possibilità di rinunciare al volo senza dover pagare penali e di ottenere il rimborso del l biglietto». D’Alfonso se la vedrà così con l’Alitalia e con la Saga mentre la nuova avventura del presidente della Regione finisce in bagarre politica. Febbo torna a sottolineare «questa volta spero di avere una risposta esauriente così come se lo augurano anche gli abruzzesi» a cui replica D’Alessandro: «La soluzione trovataci da Saga, vista la pericolosissima emergenza, ha consentito alla Regione di poter onorare l'impegno». Il volo è stato confortevole? «Molto», conclude D’Alfonso, «adesso capisco perché vengono certi vizi quando si viaggia...».

(ha collaborato Vito de Luca)

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