La protesta dei lavoratori del Ciapi in consiglio regionale a Pescara

PESCARA

Quattro anni di arretrati al Ciapi, e la Regione non paga: protesta in Consiglio / VIDEO

Striscioni da parte dei lavoratori dell'ente di formazione di Chieti scalo, l'ente lo ha chiuso e non risponde malgrado i decreti ingiuntivi risalenti a 5 mesi fa

PESCARA. Protesta dei lavoratori del Ciapi questa mattina, 18 febbraio, nell'aula consiliare del municipio che ospita la seduta del Consiglio regionale. Le maestranze sono ancora in attesa delle spettanze arretrate, quattro anni, dopo la chiusura del centro di formazione di Chieti scalo e dopo che il giudice delegato ha firmato i decreti ingiuntivi alla Regione per il pagamenti dei lavoratori. Esposti striscioni contro i vertici regionali. Una rappresentanza dei lavoratori ha poi incontrato consiglieri e assessori.

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Ciapi cancellato e da 4 anni senza stipendi: la protesta in consiglio regionale
Cartelli e striscioni dei lavoratori dell'ente di formazione di Chieti scalo a Pescara

«Purtroppo - ha spiegato il direttore del Ciapi, Paolo Cacciagrano - è una situazione atavica che sta precipitando perché quando non si rispettano norme, leggi, succede quello che vedete. Purtroppo già nel consiglio regionale scorso questa maggioranza ha deciso di liquidare un ente con 52 anni di storia, il fiore all'occhiello della Regione; perché non dobbiamo dimenticare che il Ciapi è proprietà della Regione Abruzzo, ha fatto formazione per 40mila abruzzesi e oggi si sta chiudendo come si stesse chiudendo un circolo bocciofilo».

Non essendovi stati più contributi annui per il Ciapi, ha ricordato Cacciagrano, si sono accumulati debiti «in particolare nel confronti dei dipendenti che vantano quattro anni di mancate retribuzioni, e questo nonostante vi siano state due leggi regionali emanate dal consiglio regionale uscente in cui si stabilivano i fondi da utilizzare per il Ciapi e per il pagamento dei lavoratori. La Regione ad oggi non li ha liquidati e, nonostante l'ordinanza esecutiva del giudice, sono cinque mesi - ha concluso Cacciagrano - che i lavoratori attendono il pagamento di quattro anni di stipendi».