ENOLOGIA

Svolta epocale per il vino: sull'etichetta trionfa la parola d'Abruzzo

Introdotta un'unica denominazione, riconosciuta la menzione Superiore per i prodotti Dop con le  appellazioni provinciali. Soddisfatti Regione e Consorzio di tutela

PESCARA. Una svolta epocale per l'Abruzzo enologico. Così viene definita l'introduzione del nuovo modello che cambia il panorama delle denominazioni del vino Dop (denominazione di origine protetta) abruzzese. Meno denominazioni - con un'unica  Igt  (Indicazione Geografica Tipica) Terre d’Abruzzo al posto delle attuali 8 - ma con una identità comune con la dicitura “d’Abruzzo”, distinta per territori e micro-territori. Quindi ad esempio, il vino Montepulciano sarà d'ora in poi Montepulciano d'Abruzzo, così come il Cerasuolo d'Abruzzo, la Passerina d'Abruzzo, il Trebbiano e il Pecorino d'Abruzzo, la Cococciola d’Abruzzo ed il Montonico d’Abruzzo. Tutti prodotti Dop per i quali viene inoltre riconosciuta la menzione Superiore con l'opportunità di aggiungere nell'etichetta le appellazioni provinciali di provenienza.

 Il via libera è arrivato dal Mipaaf (ministero Politiche agricole) con l’accoglimento da parte del Comitato nazionale Vini della proposta fatta nel 2019 dai produttori del Consorzio tutela vini d’Abruzzo. Obiettivo del nuovo modello è rafforzare la comune identità dell’enologia regionale, valorizzando al contempo i singoli territori e rendendo più riconoscibile la scala dei valori. Il tutto nell’ottica di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.

Da sinistra Valentino Di Campli e l'assessore Emanuele Imprudente

"Il riconoscimento di una qualità superiore e dell’identità comune “d’Abruzzo” per le DOC permetterà di rendere più facile la promozione e la comunicazione perché renderà le diverse zone di produzione molto più riconoscibili sui mercati, soprattutto all’estero, e di esaltare sempre di più il binomio vino/territorio" spiega il presidente del Consoziio vini, Valentino Di Campli sottolineando come l’introduzione di un’unica IGT Terre d’Abruzzo con il riferimento al territorio distintivo che va a sostituire le 8 attuali "crea una forte immagine regionale sopperendo all’attuale frammentarietà poco incisiva»".

La menzione distintiva Superiore per tutte le denominazioni di origine controllata è volta ad esaltare quelle produzioni caratterizzate da accorgimenti produttivi più stringenti e destinate anche ad affinamento per riserve produttive importanti e distintive dei diversi territori provinciali.

Il riconoscimento di Superiore permetterà anche di evidenziare in etichetta il riferimento a territori più piccoli e identitari quali quelli provinciali e, in futuro, ancora più ristretti come i cosiddetti “cru”, le Unità Geografiche Aggiuntive comunali, fino alla singola menzione di “vigna”. Le quattro appellazioni provinciali per le DOC “d’Abruzzo” che possono fregiarsi delle menzioni Superiore e Riserva saranno: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti. «Si tratta di un’opportunità fondamentale per tutto il sistema vitivinicolo regionale che consentirà finalmente ai vini d’Abruzzo di esaltare le potenzialità tuttora inespresse del nostro territorio e di acquisire maggiore credibilità», aggiunge Di Campli.

Soddisfatto il vicepresidente della Regione  Emanuele Imprudente: "Si tratta di un passo decisivo nel percorso di crescita qualitativa intrapreso dal mondo produttivo regionale con un approccio che punta ad avvalorare il vino abruzzese esaltando i differenti territori e la straordinaria biodiversità all’interno di un Abruzzo sempre più coeso e capace di fare squadra".

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