CORONAVIRUS

Le discoteche restano chiuse, respinto il ricorso: prevalgono i motivi di salute

Il Tar del Lazio boccia le motivazioni del sindacato dei locali da ballo: rimane la discussione sul merito. I gestori puntano al risarcimento. L'avvocato: "Decisione solo rinviata, non respinta"

ROMa. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Silb, il sindacato dei locali da ballo, contro la chiusura delle discoteche per l’emergenza coronavirus sancita con un’ordinanza del ministero della Salute il 17 agosto scorso. Si tratta di una decisione monocratica presa dal Tribunale Amministrativo che respinge l’istanza cautelare, e che fissa per il 9 settembre la trattazione collegiale da parte della camera di consiglio.

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"L’esame approfondito dei profili di fatto e di diritto prospettati dalla parte ricorrente - anche con riferimento al rispetto del principio di proporzionalità - resta riservato all’ordinaria cognizione collegiale della controversia, in contraddittorio tra le parti, nelle successive fasi processuali", scrive il Tar nel pronunciamento. "Nel bilanciamento degli interessi proprio della presente fase del giudizio - sottolinea il Tribunale Amministrativo -, la posizione di parte ricorrente risulta recessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto" e "tale interesse costituisce l’oggetto primario delle valutazioni dell’Amministrazione, caratterizzate dall’esercizio di un potere connotato da un elevato livello di discrezionalità tecnica e amministrativa in relazione alla pluralità di interessi pubblici e privati coinvolti e all’esigenza di una modulazione anche temporale delle misure di sanità pubblica nella prospettiva del massimo contenimento del rischio".

"Con la sua decisione il Tar si è espresso solo sull’aspetto sanitario, ma sul merito ha rimandato ogni decisione ad inizio settembre. Quindi è caduta la sospensione dell’ordinanza, ma rimane la discussione sul merito. Aspettiamo di vedere e di capire. Riaprire sarebbe stato meglio, settembre è ovviamente tardi perchè la stagione è finita. Vedremo se nel merito sarà previsto un risarcimento", ha commentato all’Italpress Antonio Flamini, vicepresidente del Silb. "Siamo in contatto con il governo per verificare se effettivamente ci sarà questo risarcimento e se sarà di una cifra dignitosa. Ricordo che il 90% delle discoteche è chiuso dal 23 febbraio", ha aggiunto.

In una successiva nota il Silb precisa: "Il Tar del Lazio non ha respinto il ricorso di Silb, come erroneamente riportato da qualche organo di stampa. Ha stabilito che la decisione verrà presa il 9 settembre e non da un giudice monocratico". E l’avvocato Lamberto Ferrara aggiunge: “Non mi aspettavo la sospensiva ex articolo 56, è normale che il diritto alla salute venga prima della tutela economica. L’articolo 56 del codice amministrativo dice che il provvedimento viene sospeso quando foriero di danno grave e irreparabile. In questo caso, quel danno potenziale può essere risarcito, la salute no”.

Secondo il legale non è scongiurata l’ipotesi di risarcimento del danno a vantaggio dei ricorrenti: “Quando, il 9 settembre si entrerà nel merito della questione, potrebbe profilarsi l’opportunità di un risarcimento del danno. Se infatti l’ordinanza fosse dichiarata illegittima, le discoteche rimaste chiuse dal 17 agosto avrebbero diritto al risarcimento del danno pieno. Non parlo solo agli imprenditori, ma dei lavoratori e le loro famiglie”.