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15 NOVEMBRE

Oggi, ma nel 1654, a Padova, nel palazzo Obizzi, Attilio Pavanello, di 27 anni, uccideva, sgozzandola con un rasoio, Lucrezia Dondi dall’Orologio, di 44 anni, moglie del marchese Pio Enea II Obizzi, per aver respinto le sue avances carnali. L’assassino era amico del marito della vittima e verrà giustiziato 13 anni dopo, il 12 febbraio 1667, dal figlio di lei, Ferdinando, sulla strada per Pontecorvo. L’ultimogenito di Lucrezia, la sera dell’omicidio, dormiva con la madre, quindi, benché piccolo, era stato testimone della fine violenta della donna.

La vendetta si consumerà secondo la presunzione di Ferdinando, poiché fino ad allora nessuno aveva accusato con certezza Pavanello. Il regolamento di conti avverrà a colpi di archibugio, per poi infierire sul morente con il coltello e quindi decapitare il cadavere. La marchesa Lucrezia (nella foto, particolare, nel busto in pietra d’Istria a lei dedicato, posto nel Palazzo della Ragione a Padova, opera di Matteo e Tommaso Allio, del 1661) si era sposata, il 21 gennaio 1629, nella chiesa padovana di San Nicolò e aveva avuto quattro figli: Ippolita, Roberto, Matilde e il già menzionato Ferdinando.

Al momento dell’agguato mortale il consorte era a Ferrara per affari e Pavanello era ospite nel palazzo nobiliare. Il cognome della sventurata derivava da nobiltà acquisita per aver realizzato, come casata, l’orologio astronomico posto sulla torre nella centrale piazza dei Signori. Il fatto di sangue costituiva uno dei gialli seicenteschi che entreranno nella cronaca nera del Belpaese anche per la credenza secondo la quale il fantasma della sciagurata si aggirerà per secoli nel castello del Catajo, appartenente agli Obizzi, a Battaglia Terme, sempre in quel di Padova. Nonostante la sepoltura di Lucrezia nella cappella della Madonna mora, nella Basilica di Sant’Antonio, sempre a Padova. Nel fortilizio troverà alloggio la “pietra insanguinata”, sulla quale era caduta morente Donna Lucrezia.

Tutta la vicenda verrà raccontata da Lara Pavanetto, nelle 172 pagine del volume intitolato “L’atroce assassinio di Lucrezia Dondi dall’Orologio. Padova, 15 novembre 1654”, che verrà pubblicato da Intermedia edizioni, di Attigliano, in provincia di Treviso.