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21 gennaio

Oggi, ma nel 1951, a Roma, il Totocalcio, contrazione di Totalizzatore calcistico, passava da una schedina con 12 partite, delle quali indovinare il risultato, ad una a 13. Proprio quest'ultimo sarà il numero destinato a divenire, nell'immaginario collettivo di giocatori e non, identificativo dei sogni che si avverino. Una cifra capace di svoltare la vita al vincitore e ai parenti, da cui deriverà l'espressione "fare tredici al Totocalcio".

La necessità di aumentare il numero delle gare allineate da azzeccare era data dalla volontà di rendere la vincita più difficile e di conseguenza caratterizzata, settimanalmente, da un premio più cospicuo per il fortunato. La modifica veniva varata col concorso numero 20, in concomitanza con l'inizio del girone di ritorno del campionato 1950-51.

Il Totocalcio, inventato dal giornalista Massimo Della Pergola (nella foto, in una ricevitoria milanese, il 20 settembre 1973), istituito con la prima schedina, il 5 maggio 1946, dalla Sisal e poi passato, nel 1948, in gestione all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, per mezzo secolo sarà il gioco a pronostici più popolare nel Belpaese. Prima della legalizzazione, dal 1998, delle scommesse sportive. Dal concorso numero 1, del 17 agosto 2003, verrà inserita anche una quattordicesima previsione, per cui la vincita massima verrà ribattezzata "Tredicissimo". Verrà anche introdotto il concorso parallelo, detto "Il 9", e verranno liberalizzate le scommesse sulle partite dei campionati esteri e delle coppe europee. Prima, infatti, si pronosticava principalmente su serie A, B, C tricolori e Coppa Italia. Ovvero senza contare le partite dei tornei principali riservati alle selezioni nazionali. Di conseguenza, oltre al tradizionale concorso domenicale, verranno aggiunti ulteriori appuntamenti con la dea bendata: al mercoledì e al sabato. Inoltre sarà possibile tentare la fortuna anche nel periodo estivo: puntando su campionati nazionali esteri che, a differenza di quelli italiani, non si fermeranno nella stagione calda.

La schedina del primo concorso, quello ancora sotto l'egida Sisal, indetto il 5 maggio '46, prevedeva 4 incontri del girone finale della divisione nazionale, equivalente della serie A, della stagione agonistica 1945-1946: Inter-Juventus, Torino-Milan, Bari-Napoli, Livorno-Roma. Seguivano 2 incontri del girone finale della B e C alta Italia, ovvero Padova-Vigevano e Cremonese-Alessandria. E i restanti 6 provenienti dalla Coppa alta Italia, con Como-Genoa, Sampierdarenese-Sestrese, Legnano-Novara, Bologna-Piacenza, Cesena-Modena, Venezia-Mantova. Da quest'ultima erano prese anche le due sfide di riserva: Trento-Verona e Seregno-Biellese. La giocata di una colonna costava 30 lire e il primo vincitore in assoluto era stato il romano Emilio Biasotti, che indovinando tutta la combinazione esatta aveva portato a casa 426.826 lire.