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23 gennaio

Oggi, ma nel 1990, a Sciara, in provincia di Palermo, veniva ucciso Angelo Selvaggio, di 11 anni. Veniva freddato con cinque coltellate, delle quali erano letali quella alla gola e l’altra al torace. Era studente della classe prima media nell’istituto scolastico cittadino. In un clima di profonda omertà l’assassinio rimarrà inizialmente un giallo senza un colpevole assicurato alla giustizia.

Presumibilmente veniva fatto fuori per aver rubato due pecore in quella zona rurale della parte bassa della dorsale montuosa delle Madonie. Ma circolerà anche l’ipotesi di un possibile regolamento di conti tra minori. Poiché era stato visto allontanarsi da piazza Castello reale insieme ad un tredicenne suo amico, la cui identità rimarrà riservata. Un coltellino veniva recuperato, senza macchie di sangue, sotto il corpo senza vita. Solo in un secondo momento si appurerà fosse quello estratto da Angelo nel vano tentativo di difendersi.

Tra le piste si farà strada anche quella di un feroce sgarbo indirizzato alla madre di Angelino, Santina Rizzo, di 36 anni, che, rimasta vedova, aveva rifiutato svariate proposte di matrimonio da parte di compaesani. Sciara era tristemente nota come cittadina di Salvatore “Turi” Carnevale, sindacalista, socialista, segretario della lega dei lavoratori edili, soppresso dalla mafia, il 16 maggio 1955, a 31 anni, a colpi di lupara, per aver dato fastidio ai proprietari terrieri locali, tentando di difendere gli interessi dei lavoratori dei campi. I veri colpevoli non verranno puniti. E Carnevale, anche grazie all’opera di sensibilizzazione compiuta dalla madre, Francesca Serio (nella foto, particolare, la donna insieme al futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini), era divenuto simbolo del sopruso di Cosa nostra e in generale dei potenti verso i paladini dei diritti dei più disagiati. A trovare il cadavere di Angelo, vicino al campo sportivo, era lo zio del malcapitato, Salvatore Panzarella, di 52 anni, che girava nella zona, non vicina al centro cittadino, a richiamare alcuni ovini allontanatisi dal gregge.

La giovane vittima era orfana di padre. Quest’ultimo, Giovanni Selvaggio, era un operaio dello stabilimento Fiat di Termini imerese deceduto d’infarto quando il bambino aveva 3 anni. Angelo viveva, in una casa presa in affitto, alle pendici della montagna, con la madre, bidella nella scuola materna di Sciara al mattino e cameriera alla sera -subito accostata, dai media, idealmente alla Serio- e altri tre fratelli: Giovanni, di 15; Biagina, di 13; Ivana, di 8. Angelo era il terzogenito. Il 7 marzo 1991, come riportato dal quotidiano “La Repubblica” dello stesso giorno, Panzarella verrà arrestato, insieme a Nicola Marsala, di 33 anni, camionista, suo ipotetico complice, per aver presumibilmente seviziato e sgozzato Angelo.