Ricostruzione: le domande di Trifuoggi

Il vicesindaco dell'Aquila  Nicola Trifuoggi (ex magistrato)  questa mattina in una intervista alla collega del Tg3 Abruzzo Daniela Senepa ha affermato che la Procura  dell'Aquila ha chiesto al Comune le carte di 1700 progetti per la ricostruzione di edifici privati. Un numero enorme, quasi il dieci per cento del totale. Trifuoggi ha legato questo dato al fatto che la città  di fronte a notizie come quella di due giorni fa _ relativa alla cresta da 900.000 euro fatta sulla ricostruzione di un palazzo in centro all'Aquila (tanto per capirci secondo il Pm  erano soldi non dovuti) _  resta indifferente. Nessuno, salvo voci isolate, si indigna.

In realtà Trifuoggi ha posto una domanda che presuppone una risposta scontata e inquietante: nessuno si indigna perché molti hanno qualcosa di cui vergognarsi e così scatta una sorta di cameratismo che ha i colori dell'omertà. Ieri mattina ero in un bar cittadino e ho ascoltato per caso una conversazione dalla quale  emergeva questo fatto: in un  paese non  si riesce a far aprire un cantiere perché c'è chi al posto di una casa crollata (da anni non  era abitata) voleva farci un Bed and Breakfast (che lui con i suoi soldi non avrebbe mai realizzato ma con i fondi pubblici sì). Quando qualcuno gli ha fatto notare che la cosa non  sarebbe stata possibile avrebbe cambiato idea chiedendo la sostituzione edilizia: cedo al Comune il rudere e mi compro una casa nuova che magari affitto. Non so se la storia è esattamente in questi termini ma certo il contesto lascia a bocca aperta. Ce n'è da indignarsi.