Addio a Carabba, ex presidente del tribunale 

Cordoglio in città per la scomparsa del giudice a 81 anni. Il sindaco Paolini: «Uomo di grande cultura»

LANCIANO. «La porta della sua stanza, quella di presidente del tribunale di Lanciano, ma anche quella di quando era giudice, era sempre aperta, perché lui era un uomo aperto, colto, schivo, riservato, innamorato di questa terra frentana e della sapienza giuridica». Così Silvana Vassalli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Lanciano, ricorda con commozione Giuseppe Carabba, magistrato spentosi ieri a 81 anni, più della metà dei quali passati nelle aule del tribunale.
Carabba è stato pretore dirigente, giudice del lavoro, ha curato migliaia di casi sia nel penale che nel civile fino a diventare nel 1999 presidente del tribunale di Lanciano. Incarico ricoperto fino al pensionamento nel 2009. «E il 2009 fu l’anno in cui ebbi l'onore di consegnargli una targa-ricordo», racconta il sindaco Filippo Paolini, «uno scudo in legno raffigurante lo stemma di Lanciano per il grande lavoro svolto. Ebbi così la fortuna di apprezzare anche l’umanità e simpatia del giudice Carabba, visto che già in tribunale avevo colto la sua grande cultura, lui discendente da una famiglia, la Carabba appunto, che ha segnato in modo indelebile la storia della nostra città. Encomiabile il suo attaccamento al lavoro. Era un giudice di altri tempi».
«Era un profondo conoscitore del territorio di competenza del tribunale», riprende Vassalli, «e da giudice unico del lavoro ha rispettato sempre lavoratori e datori di lavoro emanando sentenze in tempi brevi e lavorando in modo indefesso. Poi era rispettoso nei confronti di tutti, dal giovane praticante avvocato ai suoi colleghi magistrati. Oggi più che mai avremmo bisogno di uomini e donne professioniste con tale caratura. Lo ricorderemo per sempre». «Un ricordo che strappa un sorriso quello del presidente Carabba per la sua levatura», aggiunge Marta Di Nenno, presidente della Camera penale di Lanciano, «era una persona colta, sensibile, ironica, sempre rispettosa dell’avvocatura». Il funerale c’è oggi, alle 10, nella chiesa di San Pietro apostolo. Il giudice lascia la moglie Gabriella, i figli Francesco e Rocco, le nuore e gli adorati nipoti.
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