Aggressione dopo l’incendio, due arresti 

Castel Frentano, in manette padre e figlio che si scagliano contro i vigili del fuoco intervenuti per il rogo fuori da un bar

CASTEL FRENTANO. Prima provano a impedire ai vigili del fuoco di spegnere l’incendio fuori da un bar. Poi li aggrediscono con calci e pugni e, all’arrivo dei carabinieri, malmenano anche due militari. Sono stati arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e posti ai domiciliari, Claudio e Giovanni Roselli, padre e figlio di 49 e 23 anni, di Lanciano. Mercoledì sera, prima delle 23, una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lanciano interviene per un incendio scoppiato fuori dal bar Maiella, in via Dei Peligni. A prendere fuoco è il gazebo esterno del locale, in legno, dove sono collocati sedie e tavolini. I vigili del fuoco si mettono al lavoro per spegnere le fiamme e si apprestano a chiamare le forze dell’ordine perché sospettano un’origine dolosa. Ma, mentre sono all’opera, vengono raggiunti da due uomini che in dialetto si rivolgono loro: «Ma che state a fare? Andatevene». I due tentano di frapporsi fisicamente tra gli operatori e l’area del rogo. Arrivano addirittura ad offrire soldi affinché i vigili del fuoco interrompano l’opera di spegnimento e non allertino i carabinieri. Tutte richieste che, ovviamente, restano inascoltate. I due, a quel punto, aggrediscono a calci e pugni due pompieri. G.S., 56 anni, viene colpito al volto e si accascia a terra, soccorso dai colleghi. Ma il 23enne lo prende a calci sul costato. Anche l’altro vigile, M.R., 44 anni, viene preso a pugni. Nel frattempo arrivano i carabinieri del Nucleo radiomobile di Lanciano e dalla stazione di Castel Frentano. Padre e figlio iniziano ad inveire contro i militari e si scagliano loro addosso, tirando calci e pugni. Alla fine vengono immobilizzati e arrestati. I quattro feriti vengono medicati al pronto soccorso dell’ospedale Renzetti. La prognosi per entrambi i carabinieri è di 7 giorni per contusioni varie; 5 e 10 giorni quella per i vigili del fuoco, uno dei quali, colpito in faccia da un pugno, ha un trauma cranio-facciale. l carabinieri, diretti dal capitano Vincenzo Orlando, consegnano un rapporto alla Procura. Sul sedile posteriore dell’auto dei due arrestati, i militari trovano un’ascia. Da altri riscontri emerge che mercoledì pomeriggio erano stati al bar Maiella e avevano avuto un alterco con un cliente. Il barista si era intromesso a difesa di quest’ultimo e i Roselli lo avevano minacciato di bruciargli il locale. «Oltre a impedire ai vigili del fuoco di spegnere il rogo, hanno provato ad offrire loro del denaro», spiega il capitano Orlando, «si tratta di istigazione alla corruzione». Ai due sono contestati anche lesioni personali dolose ai vigili del fuoco, danneggiamento in seguito a incendio, porto abusivo di arma. Su disposizione del pm Serena Rossi, i Roselli vengono posti agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Non è escluso un aggravamento della misura cautelare. Il grave episodio è fortemente stigmatizzato dai comandi di entrambe le forze dell’ordine. La squadra dei vigili del fuoco è la stessa aggredita 4 mesi fa a San Vito, mentre cercava di disarmare un uomo che doveva essere sottoposto a Tso. Un vigile era stato accoltellato e un altro era rimasto ferito a una mano.