Altri due morti tra i ricoverati in Medicina 

Salgono a sette i decessi tra gli ex pazienti. Il figlio di un altro contagiato: mio padre dimesso senza tampone, ora sta male  

LANCIANO. Altri due morti nel frentano con il coronavirus. Maria Teresa Giancristofaro, 80 anni, di Lanciano e Carolina Menna, 78, di Atessa, già con precedenti patologie, sono deceduti dopo aver contratto il virus nel reparto di Medicina dell’ospedale Renzetti di Lanciano. Presidio che è stato focolaio di infezione e che ad oggi conta 7 morti - due erano stati contagiati in Ortopedia e 5 in Medicina - oltre a personale positivo al Covid-19 e due reparti chiusi per sanificazione: Medicina e Utic. Tra i pazienti contagiati in Medicina anche un lancianese di 81 anni la cui famiglia ha scritto alla Asl perché vuole capire che cosa è accaduto in un ospedale che doveva essere Covid free.
I DECESSI. Morti soli, senza una carezza, come tutti i pazienti che il Covid-19 ha contribuito a strappare alla vita. Se ne sono andati così Maria Teresa Giancristofaro di Lanciano e Carolina Menna di Atessa. «La nostra concittadina ottantenne», dice il sindaco Mario Pupillo sulla Giancristofaro, «è la quarta vittima a Lanciano - dove si contano 30 contagiati - per Covid-19. La sua morte è avvenuta la settimana scorsa ma ne sono stato informato solo ora dai parenti, a cui faccio le condoglianze. Non è possibile che ci siano problemi nella comunicazione anche dei decessi tra uffici istituzionali». Atessa, invece, piange la sua seconda vittima, Carolina Menna, spirata al policlinico di Chieti. L’anziana aveva diverse patologie pregresse e nei giorni scorsi anche lei era stata ricoverata al reparto di Medicina del Renzetti. Dimessa il 21 marzo - giorno in cui sono risultati positivi due medici del reparto - era tornata nella casa di riposo di Atessa dove era ospite. Il 23 marzo ha avuto dei problemi ed è stata portata a Chieti dove tre giorni dopo è spirata. «Siamo stati informati dalle autorità sanitarie che una ospite del Centro residenziale per anziani “Santa Maria”, affetta da diverse patologie, e deceduta nei giorni scorsi, è risultata positiva al Covid-19», hanno scritto in Comune mercoledì sera, «una infermiera della stessa struttura, successivamente è risultata positiva al test. La Asl ha avviato la “sorveglianza sanitaria attiva”». E da ieri, a scaglioni, si stanno facendo i tamponi nella residenza.
MEDICINA. Altri due decessi quindi di persone che erano state ricoverate nel reparto e che si è rivelato focolaio di infezione più dell’Ortopedia daò quale sono partiti i contagi il 9 marzo scorso. Sono infatti 5 ad oggi i morti anche per il Covid-19, preso mentre erano ricoverati nel reparto; due di Rocca San Giovanni, uno di Fossacesia, una di Lanciano e una di Atessa; mentre due le anziane decedute dopo aver contratto il virus in Ortopedia: una di Casoli e una di Paglieta. Per non parlare del personale, una dozzina i contagiati solo in Medicina e che dovranno rifare i tamponi. La Asl ha detto che il reparto è stato sanificato, ma per la riapertura bisogna fare la conta del personale.
IL CASO. Tra gli ultimi contagiati in Medicina c’è un 81enne di Lanciano ricoverato ora a Chieti. La moglie, il figlio con la compagna e la figlia con la famiglia sono in quarantena, ma hanno scritto alla Asl per capire perché il padre è stato dimesso da Lanciano senza fare il tampone, infettando il resto della famiglia; la figlia ora sta male. «Mio padre 81enne, cardiopatico, è stato dimesso in fretta e furia sabato 21 marzo dalla Medicina senza il tampone nonostante le voci di contagi nel reparto», ha scritto il figlio alla Asl, «mia sorella da domenica ha febbre e tosse mentre mio padre è peggiorato ed è a Chieti dove è risultato positivo al Covid-19. Perché non è stato fatto il tampone a Lanciano? Perché il personale non ci ha allertati?».
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