Anziani morti di Covid, scatta l’inchiesta 

Vasto. Fascicolo aperto sul San Francesco dopo un esposto di Moretti, consigliere a Monteodorisio, che nella struttura perse lo zio

VASTO. Contagi e morti nella residenza sanitaria del San Francesco: il procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, ha aperto un’inchiesta per risalire alle cause del focolaio che, a cavallo fra dicembre 2020 e gennaio 2021, provocò una decina di morti. Si tratta di un atto dovuto in conseguenza della presentazione di un esposto, lo 12 scorso gennaio, alla Procura e ai carabinieri del Nas di Pescara, da parte del consigliere comunale di Monteodorisio, Stefano Moretti, nipote di uno degli ospiti della struttura deceduti per Covid: Luigi Cieri, ex ufficiale dell’esercito e poi funzionario della Asl di Pescara, morto a 82 anni. I rigidi protocolli adottati subito dopo i primi contagi dalla direzione della Fondazione Padre Alberto Mileno, da cui dipende la residenza, non erano riusciti a convincere Moretti.
«Il consigliere», fa sapere il legale che assiste Moretti, l’avvocato Luca Damiano, «è stato ascoltato in quanto autore della denuncia e persona informata sui fatti». L’ipotesi di reato formulata è di epidemia colposa. «Ringrazio il procuratore Di Florio e confido nell’operato della magistratura», ha dichiarato l'avvocato Damiano. Al momento non ci sono indagati.
Dall’indagine la rsa potrebbe risultare anche parte lesa. La direzione della Fondazione, infatti, a gennaio scorso con una nota fece sapere di aver ricostruito la catena del contagio (che per motivi di privacy non venne fornita) assicurando di non avere alcuna responsabilità su quanto era accaduto e dichiarandosi a disposizione di tutte le autorità preposte per fornire ogni necessaria informazione.
Dai primi riscontri risulta che la Fondazione adottò rigidi protocolli e supplito alle istituzioni facendosi carico, a sue spese, di avviare in autonomia indagini epidemiologiche che consentirono di isolare e limitare il contagio. L’accesso ai familiari era stato subito vietato e i pazienti isolati. Al personale vennero forniti dispositivi di protezione individuale. Moretti nell'esposto ha chiesto tuttavia la nomina di un perito per accertare cosa accadde nella Rsa, da dove e quando partì il focolaio, quando iniziò lo screening a utenti e dipendenti.
Nell'istituto da tempo è tornato il sereno. Gli ospiti sono stati tutti vaccinati e così gli operatori della struttura. Il focolaio durò poche settimane ma la fragilità degli ospiti dovuta all'età e a patologie pregresse provocò la morte di molti di essi. Fra loro lo zio di Moretti, il padre del consigliere comunale Davide D'Alessandro e il giornalista Giuseppe Catania. La rsa del San Francesco non è stata l'unica struttura colpita, né l'unico ambiente di lavoro in cui il virus ha provocato contagi e disagi: altrove molti anziani sono stati contagiati anche dopo la vaccinazione.
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