Assolta la donna che accoltellò l’anziano in casa

Il tentato omicidio durante una lite per lavori non pagati Per la Di Vincenzo il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni

ORTONA. Tentato omicidio: è stata assolta con il rito abbreviato Debora Di Vincenzo, 40 anni, di Francavilla al Mare. Era imputata al tribunale di Chieti con l’accusa di aver tentato di uccidere a coltellate Vincenzo De Francesco, 79 anni, di Ortona. Per la donna, assistita dall’avvocato Luca Sarodi, il Pm Lucia Anna Campo aveva chiesto sette anni di reclusione. Ma il giudice, Paolo Di Geronimo, ha assolto l’imputata in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale, ovvero «manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso». Soddisfatto il difensore, che non si aspettava un’assoluzione piena.

La vicenda scosse mezza provincia nell’estate di tre anni fa. La sera del 21 luglio 2010 Debora Di Vincenzo, all’epoca 37enne, andò a casa dell’anziano nelle campagne ortonesi per riscuotere la paga di alcuni lavori svolti nelle settimane precedenti. La donna, infatti, aiutava spesso l’agricoltore in pensione nella cura dei campi: lei non aveva un’occupazione fissa, viveva di piccoli lavoretti e lui, un amico di famiglia, la chiamava a giornata in base alle necessità della campagna.

Il rapporto fra i due era sempre stato pacifico e corretto, finché la sera del 21 luglio cambiò tutto. Sin dall’inizio Debora Di Francesco raccontò di aver accoltellato al petto l’anziano perché questi aveva cercato di violentarla nella cucina di casa sua. Alle sue legittime richieste di un compenso per il lavoro portato a termine, l’uomo aveva fatto orecchie da mercante. Per tutta risposta l’aveva stretta alla vita in un abbraccio per nulla innocente, osando allungare le mani dappertutto.

Debora Di Francesco provò a divincolarsi da quella stretta morbosa, ma l’uomo non desistette dai suoi tentativi. Fino a che, esasperata dall’aggressione libidinosa, aggravata dal fatto che provenisse da una persona amica della sua famiglia, afferrò un coltello dalla dispensa e colpì il padrone di casa per difendersi. L’anziano allentò la presa per il dolore, lei riuscì a fuggire e per paura si rifugiò nell’abitazione di Francavilla in cui viveva con la nonna disabile, mentre lui veniva soccorso dai vicini che avevano sentito le grida.

Quando i carabinieri di Ortona la raggiunsero nel suo appartamento trovarono una donna spaventata, che portava addosso ancora i segni evidenti di una colluttazione: una bastonata in testa, tagli a una mano e varie ecchimosi sul corpo.

Dopo tre anni l’incubo è finito: il tribunale di Chieti ha riconosciuto che Debora Di Francesco non cercò di uccidere l’anziano.

Francesca Rapposelli

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