«C’è una bomba in banca» Ma è il terzo falso allarme

Una telefonata anonima alla filiale della Banca dell’Adriatico di corso Europa fa scattare i controlli di artificieri e unità cinofile. Indagini della polizia

VASTO. «In banca c’è una bomba». La telefonata anonima arrivata alle 11 al centralino della filiale di corso Europa della Banca dell’Adriatico ha fatto scattare ieri mattina in città un nuovo allarme-bomba, il terzo in tre mesi. Per quasi quattro ore corso Europa è stato chiuso per motivi di sicurezza. Evacuata la banca e le attività commerciali vicine. Gli agenti del commissariato di Vasto, insieme alle squadre di artificieri e alle unità cinofile arrivate da Pescara, hanno controllato palmo a palmo gli uffici e gli sportelli. Gli accertamenti, coordinati dal dirigente del commissariato, Cesare Ciammaichella e dal tenente dei carabinieri Domenico Fiorini, hanno dato esito negativo. L’allarme è cessato alle 14,45.

La telefonata. Erano passate da poco le 11 quando al centralino dell’istituto di credito è arrivata una telefonata. Una voce roca e contraffatta annunciava la presenza di un ordigno in banca. L’impiegato ha segnalato il fatto al direttore di filiale che a sua volta ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine. In una manciata di minuti sul posto sono arrivati carabinieri e polizia. È scattato il protocollo di sicurezza. La direzione della banca ha avviato la procedura di evacuazione. I clienti, ma anche il personale della banca, sono stati invitati ad uscire. L’istituto di credito è stato transennato. Evacuate anche altre attività commerciali vicine alla banca. Corso Europa, distante in linea d’aria poche centinaia di metri dal Palazzo di giustizia, è stato chiuso per evitare ogni pericolo. Una folla di curiosi si è assiepata oltre il nastro bianco e rosso. Qualche curioso ha seguito le operazioni dai balconi delle case vicine.

I controlli. Gli investigatori con una sofisticata strumentazione hanno controllato palmo a palmo ogni angolo della banca. Dentro e fuori. Controllate le cassette di sicurezza, i salottini per i clienti, i bancomat, le scatole contenenti le monete da 1 e 2 euro arrivate poco prima della telefonata in banca, la corrispondenza e altri scatoloni di merce varia. Alle 13 è arrivata da Pescara una squadra di artificieri e anche due unità cinofile, due bellissimi Labrador. Per un’altra ora e mezza la filiale è stata controllata minuziosamente. I controlli hanno dato esito negativo. Alle 14,45 corso Europa è stato riaperto, i bancari sono tornati al loro lavoro e lo stesso hanno fatto gli altri commercianti della zona.

L’inchiesta. Sul falso allarme è stata aperta una indagine. Gli investigatori cercheranno di rintracciare l’utenza telefonica da cui è partita la chiamata. La città è sconcertata e si indaga sul motivo del gesto: potrebbe essere stato uno scherzo di cattivo gusto o un modo per creare il panico in una delle zone cittadine più trafficate. Le forze dell’ordine non si pronunciano. Per il momento preferiscono tacere. (p.c.)

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