Chieti, dopo 35 anni nasce la nuova Emodinamica

Taglio del nastro per l'unità operativa diretta da Maddestra. Raddoppiano le sale per le emergenze

Raddoppia e trova una “casa” autonoma nella sede del polo del cuore. Dopo 35 anni di vita in comune con il reparto di Radiologia, la nuova Emodinamica dell’ospedale teatino riapre in uno spazio tutto per sé, al sesto livello della palazzina M, al servizio del polo di cardiochirurgia che in questo modo innalza i propri standard qualitativi. L’Unità operativa, inoltre, raddoppia le sue sale di emodinamica, dotate di attrezzature nuove di zecca, a cominciare dai due grandi angiografi che saranno a disposizione uno degli interventi programmati e l’altro delle emergenze. Potendo contare su due sale di emodinamica, si taglieranno le liste d’attesa e si potrà rispondere tempestivamente alle urgenze. E quando si tratta di problemi cardiaci, anche un solo minuto può fare la differenza.
«Era il 1982 quando l’équipe dell’Emodinamica teatina fece la prima coronografia all’ospedale di Chieti. Il reparto allora si trovava nel vecchio Santissima Annunziata, vicino all’Ortopedia, e io partecipai a quella prima coronografia». A ricordare l’episodio è stato il direttore dell’Unità operativa di Emodinamica, Nicola Maddestra. «Abbiamo sempre gestito Emodinamica insieme alla Radiologia e ora separarci, se da una parte vuol dire poter contare su una sede solo per noi, dall’altra vuol anche dire lasciare persone con cui abbiamo condiviso 30 anni e che ci resteranno nel cuore», ha continuato Maddestra, salutando espressamente il direttore della Radiodiagnostica Antonio Cotroneo. «L’attuale dotazione tecnologica», ha detto ancora, «ci permette anche di andare oltre e alzare l'asticella dell'offerta approdando alla cardiologia interventistica strutturale, con gli impianti in via percutanea per la valvola aortica e interventi sulla valvola mitralica».
Il Servizio, che oggi totalizza circa 1.400 procedure l'anno, ha l'obiettivo di arrivare a quota 1.700. L’équipe di Maddestra è costituita da altri due medici, emodinamisti-cardiologi, Marco Zimarino e Livio Giuliani, e da cinque infermieri e quattro tecnici, rispettivamente coordinati da Franca Di Risio ed Emilio Gambatese. Il reparto è decisamente sotto organico.
L’assessore regionale Silvio Paolucci e il direttore generale della Asl Pasquale Flacco hanno rivendicato quanto fatto per il polo cardiochirurgico fino ad oggi. «18 mesi fa questa palazzina era vuota», ha ricordato Paolucci, «ora i suoi 12mila metri quadrati sono quasi interamente sfruttati. 10 giorni fa in Regione abbiamo approvato l’atto di programmazione per il Dea di II livello funzionale tra Chieti e Pescara che prevede la rete cardiovscolare a Chieti. In maniera consequenziale abbiamo portato in questa palazzina, che è nuova e costruita con sistemi antisismici, l’Unità operativa di Emodinamica». «La palazzina del cuore è sempre stata il mio cruccio», ha detto Flacco, «e ora siamo arrivati all’ultimo miglio, nel senso che è stata completata al 99%, manca solo il servizio di Aritmologia. Ce l’abbiamo fatta nonostante le tante problematiche che questo ospedale ha dovuto affrontare, relative in particolar modo ai due corpi di fabbrica, C e F, costruiti con cemento impoverito». All’inaugurazione erano presenti anche l’arcivescovo di Chieti Vasto monsignor Bruno Forte, il presidente della Provincia, Mario Pupillo, e, in rappresentanza del Comune, il presidente del Consiglio comunale, Liberato Aceto. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza di salvaguardare la sanità teatina, in un momento di grave difficoltà per la città, «in cui Chieti non può permettersi di perdere più nulla».
Tra il pubblico erano presenti anche i consiglieri comunali del Pd Chiara Zappaloro e Alessio Di Iorio, oltre all’ex sindaco Francesco Ricci, che lavora come medico al Santissima Annunziata.
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