Chieti piange altre due vittime del Covid 

Non ce l’hanno fatta un ex dipendente comunale di 69 anni e un 83enne. Il sindaco: il numero dei contagi resta contenuto

CHIETI. In città salgono a cinque le vittime per il coronavirus. Ieri, all’ospedale di Chieti, sono morti Franco Sciocchetti, 69 anni, ex dipendente comunale, e Antonio Di Bernardo, 83.
«Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Covid 19, in quanto si tratta di persone che potrebbero già essere state affette da patologie pregresse», si legge sul bollettino diffuso dal Servizio prevenzione e tutela della salute dell’assessorato regionale alla sanità.
«A nome della città», dice il sindaco Umberto Di Primio, «sono vicino alle famiglie dei nostri cittadini colpiti dal virus e morti in ospedale. Nonostante la triste notizia dei due decessi, devo dire che, a Chieti, i numeri di contagi e vittime sono ancora contenuti. Questo vuol dire che i cittadini stanno rispettando le regole di distanziamento sociale. Ma non dobbiamo abbassare la guardia: sarebbe un grave errore pensare che possiamo tornare a fare quello che facevamo prima del lockdown. Dobbiamo resistere ancora per non vanificare i sacrifici fatti finora». Ieri sono stati comunicati al sindaco altri cinque casi positivi. È arrivato anche il risultato del tampone di Domenico Desiderioscioli, 58 anni, residente in città e morto in ospedale mercoledì scorso: l’esame ha escluso che fosse affetto da Covid.
Ritardi nella comunicazione dei risultati relativi ai test di positività al coronavirus si segnalano all’ospedale Santissima Annunziata, che – in base alle procedure – è tenuto a inviare i tamponi ai laboratori della struttura di riferimento regionale per l’emergenza Covid, ovvero l’ospedale di Pescara, dove vengono materialmente compiute le analisi.
Sono 73 i tamponi già effettuati a Chieti, tra il 20 marzo e il 2 aprile, che sono ancora in attesa della comunicazione dei risultati. Molti i test fermi da 10-15 giorni. Secondo quanto riferito da fonti sanitarie, ciò sta comportando serie difficoltà nella gestione dei trattamenti ai quali sottoporre i pazienti, perché senza la certezza della diagnosi non è possibile provvedere alla somministrazione dei farmaci necessari a contrastare il virus.
«Qualche ritardo ci può essere», dice l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì. «I tamponi arrivano a Pescara che mette dei criteri di priorità, specialmente per i pazienti che presentano sintomi gravi».
«Ora so che a Chieti hanno effettuato centinaia di tamponi al personale», prosegue Verì, «quindi ci può stare dei ritardi sui risultati. Ma, fra qualche giorno, i test si potranno fare anche a Chieti. Dunque, credo che il problema sarà risolto. Capisco ci possa essere dell’allarmismo, comunque noi seguiamo le linee guida del ministero della Salute, e a Pescara stiamo procedendo con la macchina che fa i test velocemente. Certo, qualcosa manca, ma siamo in linea con il resto del Paese».
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