Dissequestrato il cantiere

Il Tar annulla la revoca dei nulla osta al residence Itaca.

VASTO. Arriva dal Tar il via libera per riaprire il cantiere della Itaca costruzioni in via Costa Contina, alla Marina. I giudici del tribunale amministrativo hanno decretato la nullità della revoca del nulla osta paesistico disposta da Comune e soprintendenza ai beni ambientali. Possono ora riprendere i lavori di costruzione delle tre palazzine con 80 appartamenti a due passi dal mare.
Le sentenze depositate dalla sezione pescarese del Tar pongono fine a una annosa vicenda, che ha tenuto fermi per molto tempo ruspe, mezzi e operai dell’impresa di Trentola Ducenta, nel Casertano, incaricata dei lavori.

La vicenda.
In seguito a un’indagine dei carabinieri quasi due anni fa era scattato il primo sequestro per presunte irregolarità, revocato successivamente. Dopo qualche mese era poi arrivato il secondo stop, per via di un parere paesaggistico non a norma: a formalizzare il provvedimento e a bloccare la costruzione di parte del complesso residenziale era stato il Comune, che aveva dato seguito a una specifica richiesta della Soprintendenza, intervenuta anche sulla scorta di indagini effettuate dai militari dell’arma.

La difesa.
«Con le sentenze 49 e 50 il Tar ha accolto in toto le richieste della Itaca costruzioni», spiega il legale, Giovanni Di Santo. «Nello specifico, i giudici hanno decretato la nullità della revoca del nulla osta paesistico disposta sia dalla soprintendenza che dal Comune ritenendo quindi proceduralmente corretto il rilascio dell’autorizzazione, propedeutica alla richiesta di variante a suo tempo concessa all’impresa edilizia. Con questa decisione viene a cadere l’elemento su cui si sono fondati i precedenti sequestri del cantiere eseguiti dalla Procura della Repubblica di Vasto», conclude. Il Tribunale amministrativo ha quindi riconosciuto la correttezza della procedura seguita dalla Itaca, ritenendo invece illegittima la revoca alle precedenti autorizzazioni di cui ha beneficiato.

La prescrizione.
«Con la sentenza 50 è stato altresì imposto all’ente, sino a oggi inadempiente», sostiene l’avvocato Da Santo, «di rispondere alle istanze depositate dall’impresa per ottenere una precisazione in ordine alla variante, a tutti gli effetti da intendersi in corso d’opera, ma contrariamente rilasciata in sanatoria. Le decisioni del Tar», sottolinea il legale del costruttore, «oltre a dimostrare la regolarità e la legittimità dei lavori fin qui portati avanti in via Costa Contina, pongono le basi per un riesame da parte dell’autorità giudiziaria vastese in ordine al parziale sequestro del cantiere che, allo stato dei fatti, sembra essere stato eseguito in modo illegittimo e improprio».