Ex scuole, indagini ferme

17 Agosto 2010

La commissione d'inchiesta si è arenata dopo tre mesi

VASTO. E' stata nominata ad aprile dal consiglio comunale, si è insediata a maggio e a distanza di tre mesi è ancora alle prese con l'acquisizione della documentazione. Segna il passo la commissione speciale d'indagine sugli ex palazzi scolastici di corso Italia. «Non c'è nessuna volontà di fare chiarezza», è il duro giudizio di Riccardo Alinovi (Udeur), componente dell'organismo.

Dopo aver sollevato forti perplessità sulla nomina dell'ingegner Michele Notarangelo (Pdl) a presidente della commissione (ruolo che per statuto spetta alla minoranza), l'esponente dell'Udeur torna alla carica per segnalare altri fatti e annunciare un esposto alla Corte dei conti.  «Sono due mesi che l'organismo non si riunisce», sostiene il consigliere comunale, «sorge il sospetto che si voglia insabbiare tutto, piuttosto che fare luce sull'accordo di programma di ristrutturazione dei due edifici».

Alinovi punta l'indice contro il presidente della commissione d'indagine. «L'ho detto fin dall'inizio che Notarangelo non ha la serenità di giudizio necessaria per il compito che ricopre», insiste l'esponente del partito di Mastella, «faceva parte dell'amministrazione di centrodestra dell'ex sindaco Giuseppe Tagliente, ha quindi indirettamente varato l'operazione».  Istituito dal consiglio comunale dopo una serie di rinvii e accuse di inciucio, l'organismo, di fatto, non è ancora diventato operativo. «Ci siamo riuniti l'ultima volta a metà luglio», precisa Notarangelo, «in questo lasso di tempo è stato chiesto un parere all'Anci, l'associazione dei Comuni, per chiarire alcuni aspetti relativi al collaudo ed è stata richiesta ufficialmente, tramite i legali dell'ente, la documentazione alla Procura.

Penso che la prossima settimana ci sarà una nuova convocazione», conclude il presidente.  Sono proprio quei documenti ad essere ritenuti fondamentali da alcuni componenti della commissione. L'attenzione è puntata, in particolare, sulla perizia dell'ingegner Enrico De Acetis e dell'avvocato Andrea Luccitti, i consulenti incaricati dalla Procura nell'inchiesta sugli ex palazzi scolastici.  L'indagine, avviata nel 2002, è stata archiviata perché la magistratura non ha ravvisato fatti penalmente rilevanti, ma leggendo gli atti appare chiaro che quella operazione non è stata tanto conveniente per il Comune.

Tra i nodi affrontati dai due consulenti spiccano la valutazione degli immobili e la cessione delle quote: in cambio della ristrutturazione la Edmondo costruzioni ha ottenuto il 55% della proprietà, mentre all'ente è andato il 45% con la differenza che al privato sono andati i negozi e alla parte pubblica i portici.

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